Elezioni? E' già piena campagna.

Signori, è campagna elettorale, e se il buon giorno (o quello cattivo) si vede dal mattino, portate con voi l’ombrello. A Maggio ci saranno le Europee, molte città andranno al voto e sulle Provincie ancora poco si sa… senza dimenticare lo “spettro” delle Elezioni Politiche.

E come tradizione i partiti sono già tutti “in assetto elettorale”.

aratura

Onestamente pensavo (e speravo) che dopo questi ultimi mesi ed anni di “ampio sputtanamento” dei partiti italiani, dopo “magheggi” e spese pazze, diamanti e titoli di studio balcanici, la classe dirigente di questo Paese, e quindi dei partiti volesse dare un deciso cambio di rotta. Nei contenuti, nelle proposte, nel metodo e nei comportamenti e invece siamo alle solite.

A livello nazionale il dibattito è, cronicamente, il seguente: Imu si, Imu no, Imu con nome diverso, Berlusconi sì, Berlusconi No, Congresso Pd, e frasi del tipo “questo è importante, quello no ” oppure “con tutti i problemi che abbiamo vi sembra il caso di parlare di..” (1).

In mancanza di vere idee o più semplicemente perchè poco coraggiosi nel raccontare la verità ai cittadini i partiti si (ri)buttano sui grandi classici. Il migliore (inteso come il peggiore a mio avviso) esempio lo fornisce la Lega. La Lega, si sa, cavalca da anni gli stessi “cavalli di battaglia” (e non è l’unico partito a farlo) e pare voler insistere in questa strategia, e così i Big danno dell’orango ad un Ministro (Kyenge) e poche settimane dopo si uniscono nel cordoglio internazionale per la scomparsa di Mandela, dicono della stessa che “Vuole favorire la negritudine” come sostiene il capogruppo Lega Nord al Senato Bitonci), oppure ancora insultando la Bonino di ritorno da un’importante “missione” in Senegal invitandola a restare in Africa (ma sapranno almeno che ci è andata a fare in Africa?) (2) .

Per chi i voti li raccoglie alimentando la paura nei cittadini diventa difficile e controproducente raccontare la realtà per quella che è e non per come la si vuole rappresentare.

Del resto basterebbe cogliere con attenzione gli aspetti ricorrenti e la profondità delle conversazioni quotidiane che intratteniamo e/o che ci capita di ascoltare. Frasi fatte, luoghi comuni, opinioni e giudizi maturati “per sentito dire”… un mix che annichilisce la portata di qualsiasi conversazione portandola ai livelli del pettegolezzo.

E non ci scandalizziamo ormai più di tanto per le cosa che ascoltiamo, non ci fanno più nemmeno vagamente impressioni le frasi e i comportamenti di “certi” nostri rappresentanti. Siamo ormai anestetizzati, incapaci di crearci un’opinione propria ed originale su quanto ci circonda e forse anche su noi stessi.

E’ difficile comprendere come ci siano ancora persone che accettino di fare politica a queste condizioni. Prima uno poteva dire di non essersene veramente accorto ma ora, decadute gran parte delle “verità” che i partiti nell’ultimo ventennio hanno costruito e somministrato al popolo, se una persona intende

accettare (ancora) questi metodi allora vuol dire che li condivide coscientemente e li apprezza.

Anche a livello locale chiaramente si rispolverano i vecchi “totem” (non quelli della Capitale Europea della Cultura, anche se fra poco saranno anch’essi impolverati). E via con il valzer. Consiglieri Comunali che si rifiutano di celebrare matrimoni “misti”, altri che confermano la propria simpatia e solidarietà a i gruppi ultras per “raccattare” i soliti voti anche se gli stessi continuano, con la loro condotta, a dare un immagine della nostra città non certo edificante (3) e, puntuale come sempre, la questione Moschea ritorna in auge.

In un paese civile non ci dovrebbe essere nemmeno dibattito sulla possibilità, oltretutto a spese loro, da parte di una comunità di erigere un proprio luogo di culto in linea con quanto garantito in materia dalla nostra Costituzione.

Invece è abbastanza nauseante il dibattito sulla possibile Moschea che sta animando il dibattito locale questi giorni.

Fa parte del solito piano comunicativo (da 4 soldi) che mira alla pancia e aspira alla creazione della paura, paura che ormai il cittadino ha imparato a somministrarsi quasi a comando. Paura come foschia che avvolge, offusca e ci inquina nella nostra indipendenza consapevole e arbitraria. Paura che serve a chi dopo aver per anni contribuito ad affermare il primato dell’ignoranza ora se ne asserve. Insomma, dopo la semina, la raccolta.

Insomma, tra cambiare e continuare, l’universo dei partiti italiani, nonostante le “facciate” ha scelto di continuare. Sarebbe incoraggiante se fossero proprio i loro elettori a cambiare e a sorprenderli, una volta tanto, non “abboccando” anche questa volta.

Come ho già avuto modo di scrivere in passato, in Italia devono sì cambiare i partiti, ma principalmente devono cambiare gli italiani. Quello che ci serve non è una “Rivoluzione dei Forconi” ma una “Rivoluzione del Pensiero”, cosa non proprio semplice da realizzarsi soprattutto se non ne si comprende la necessità.

Ma di questo parleremo nelle prossime settimane cercando di entrare nel cuore del problema.

Note:

(1) dimenticando che ad ogni grado e livello istituzionale vengono discusse diverse materie nello stesso arco temporale e quindi per quanto riguarda, per esempio, i diritti civili, non regge l’appello ad occuparsi delle cose “realmente” urgenti. Perchè secondo voi il tema Imu è così urgente? Quindi risolto quello siamo a posto? Ci dobbiamo ancora fidare “alla cieca” di quello che ci indicano come urgente?.

(2) perchè nell’ambito di un recentissimo operazione/accordo internazionale in Senegal non ha fatto altro che andare nella direzione che “teoricamente” troverebbe d’accordo, se esistesse la coerenza, anche la Lega stessa. Infatti, andando a guardare di cosa si tratta, si scopre che l’accordo consiste in risorse che l’Italia (in parte a fondo perduto e in parte a tasso agevolato) a voluto erogare per programmi di sviluppo nel campo dell’agricoltura (in loco) delle energie rinnovabili (in (loco e corredato da alcuni recenti ed importanti accordi con gruppi del settore ITALIANI) e in quello culturale. Perchè dico che la Lega Nord dovrebbe essere soddisfatta di ciò? Perchè se è vero che sarebbe meglio (sia per loro che per noi) che i cittadini di quelle aree del mondo potessero essere economicamente autosufficienti “a casa loro”, è altrettanto vero e necessario che qualcuno o qualcosa permetta loro di crearsi delle opportunità di sviluppo in loco. Diciamo che per noi è un investimento, sia in termini economici che sociali, per loro è un’opportunità e un’alternativa alla migrazione. Ma i “signori della paura” preferiscano che arrivino qui da noi, disperati… altrimenti manca la “materia prima” per generare la paura…

(3) tanto che il giornale inglese “The Guardian” pochi giorni fa parlando dell’Atalanta ha scritto che abbiamo uno stadio obsoleto e dei tifosi violenti, e sinceramente con tutto l’amore che posso avere nei confronti della mia città e la volontà di presentarla al mondo nel miglior modo, non si può non essere d’accordo con quella desolante descrizione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *