LE GIORNATE DEL CINEMA DI GENERE

Dal 15 al 17 settembre scorso si è svolta a Martinafranca (provincia di Taranto) la prima edizione del Festival Le giornate del cinema di genere: con la direzione artistica della regista ed esperta cinefila M. Deborah Farina, ideatrice, creatrice delle serate e vera anima dell’evento, e con la presidenza dell’attore Lucio Montanaro, si sono svolte tre magnifiche giornate ricche di film e ospiti; il tutto dedicato al grande cinema bis italiano (Nocturno docet) del periodo d’oro, quel cinema “di genere” che troppe volte ha fatto storcere il naso ai critici più snobisti ma che è stato – e continua a essere – una delle espressioni più alte e importanti del cinema italiano, come ampiamente riconosciuto ormai da anni dalla critica più attenta e libera da pregiudizi.

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Tre serate per tre tematiche differenti. In ordine: Il genere e la musica: Piero Umiliani; Napoli e il noir ieri e oggi; Maestri del genere: omaggio a Fernando Di Leo. Tutte le serate sono state presentate da Deborah Farina, che ha svolto anche il ruolo di presentatrice, con la presenza costante anche del presidente Lucio Montanaro.

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La prima giornata è stata dunque dedicata alla musica nel cinema di genere, attraverso l’omaggio a una delle sue figure significative, cioè il compositore Piero Umiliani. Moderato da Stefano Raffaele, autore del programma televisivo Stracult, il dibattito ha riguardato l’enorme importanza della musica nel cinema di genere italiano, ed Elisabetta Umiliani (figlia di Piero) ha parlato di alcuni ricordi legati al padre; alla tavola rotonda è intervenuto anche Lorenzo Procacci Leone, direttore del Circolo del Cinema Dino Risi di Trani. Contestualmente, sono stati proiettati due film con le musiche di Umiliani: il giallo Cinque bambole per la luna d’agosto di Mario Bava, una rivisitazione pop-psichedelica del classico Dieci piccoli indiani, e la commedia sexy La soldatessa alle grandi manovre di Nando Cicero, tra i cui interpreti troviamo anche Montanaro. La linea artistica adottata dalla Farina è improntata infatti alla continuità e trasversalità anche fra tematiche differenti, una continuità che si esplica ad esempio con i riferimenti al noir, alla band degli Osanna e al maestro Di Leo.

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Nella seconda serata si è creato un raccordo tra il noir/poliziesco di ieri e di oggi a Napoli, una delle città più utilizzate negli action italiani. Sono stati proiettati due film particolarmente riusciti e rappresentativi: Napoli violenta di Umberto Lenzi, cioè il poliziesco italiano anni Settanta in una delle sue forme più mature, violente e spettacolari, e Falchi di Toni D’Angelo (figlio del celebre Nino), che riprende il poliziesco con uno stile moderno e particolarissimo, con uno sguardo ai seventies ma a metà fra il melodramma e l’action alla John Woo. Significativo come “passaggio di testimone” è l’utilizzo da parte del regista di Falchi di alcune location che Lenzi aveva già usato per il suo film con Maurizio Merli. Moderato da Deborah Farina e Stefano Raffaele, si è svolto il dibattito con Toni D’Angelo, Lino Vairetti (leader e voce degli Osanna), Lucio Montanaro e David Moscato (casa di produzione Kobalt). Tema dell’incontro è stato principalmente l’evoluzione del genere noir/poliziesco italiano, e ognuno ha raccontato la propria esperienza in proposito: Toni sul set di Falchi, Lino sul panorama musicale della Napoli anni Settanta (è uno storico musicista partenopeo, dunque conosce bene le atmosfere del poliziesco napoletano dell’epoca), Lucio sui film con Mario Merola. Nel corso dell’evento è stato proiettato infatti anche il film Napoli…serenata calibro 9 di Alfonso Brescia, uno fra i migliori esempi di “sceneggiata poliziesca” con protagonista Merola, in cui le scene d’azione si fondono con i sentimenti e il folklore napoletano (I mandolini suonano e le pistole cantano, recitava la tagline del film), e in cui anche Montanaro ha recitato. David Moscato ha invece svolto un intervento sull’influenza delle serie televisive come Gomorra sul nuovo cinema noir/poliziesco italiano.

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La terza giornata, dedicata al maestro del noir Fernando Di Leo, è un po’ la quadratura del cerchio del Festival, all’insegna di quella continuità di cui si era parlato in precedenza. L’omaggio a Di Leo è iniziato con la proiezione del documentario diretto da Deborah Farina Down by Di Leo. Viaggio d’amore alla scoperta di Fernando Di Leo (recensito da chi scrive su questa rivista e sul sito di Nocturno), ed è proseguito attraverso l’incontro con la Farina, Lino Vairetti, Giuliana La Verde (nipote del regista), Lucio Montanaro e Lorenzo Procacci Leone, che ha fatto da relatore nel dibattito. Si è parlato dunque del cinema di Fernando Di Leo, della sua importanza nel panorama del noir italiano e internazionale. Giuliana ha raccontato episodi dal set che ricorda di quando era piccola, come la crocefissione ad opera di Pier Paolo Capponi in Diamanti sporchi di sangue (in cui poco prima l’attore sembrava essere morto e sullo stop si avvicinò a lei con le mani tutto sporco di rosso per salutarla); Lino ha narrato la realizzazione della colonna sonora di Milano calibro 9, di come furono chiamati da Luis Bacalov (erano dei ragazzi fortissimi sulla scena prog e Bacalov li notò), di come anche loro misero delle idee nella colonna sonora, e della meraviglia di ritrovarsi nella grande famiglia Di Leo, dopo tanti anni. E’ stato poi conferito il Premio per la musica da film Piero Umiliani, istituito dalla Farina per colmare una grossa lacuna (non esisteva ancora un premio alla sua memoria); il premio è stato assegnato agli Osanna per la colonna sonora del capolavoro di Fernando Di Leo Milano calibro 9, composta da Luis Bacalov e prodotta da Sergio Bardotti, consegnato dalla direttrice artistica a Lino Vairetti che l’ha ritirato a nome di tutto il gruppo, con dedica anche a Bacalov e Bardotti. I film selezionati per la proiezione sono stati Milano calibro 9 e La mala ordina, due capolavori dileiani fondamentali per il noir italiano e internazionale.

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Ogni serata è stata introdotta da un efficace trailer di presentazione, tutti diretti dalla Farina, che con la sua regia creativa e un montaggio particolarmente ispirato ha rielaborato i film presentati introducendo l’atmosfera di ogni serata. Notiamo specialmente il trailer riguardante il noir napoletano, che con un efficace montaggio fra le scene di Napoli violenta e Falchi (girati nelle stesse location) crea quasi un’illusione ottica di trovarsi in un unico film.
I film proiettati sono stati concessi da Minerva Pictures/Raro Video. Grande successo dunque per la prima edizione di questo prezioso festival: l’augurio è di ripetersi l’anno prossimo, e possiamo immaginare che sarà un altro evento memorabile.

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