La bellezza vista da Luigi Ceccarelli

Un’affascinante docu-fiction di Ceccarelli, La notte di Paolina (2009), che potrete vedere o rivedere inquadrando questo QR: https://www.youtube.com/watch?v=db-ty1kGXn.

paolina

Intorno al film. Luigi Ceccarelli, non solo regista ma anche musicista e direttore artistico teatrale, ha diretto alcune interessanti docu-fiction incentrate su arte, bellezza e storia – prodotti da Rai Educational. Trattasi di incroci fra documentari e fiction, in cui la realtà si mescola alla fantasia: La notte di Paolina (28 minuti) è sicuramente uno fra i più riusciti e suggestivi.

La vicenda. Nel Seicento, il cardinale Scipione Borghese fa costruire a Roma l’omonima Galleria d’arte. Nell’Ottocento, un suo discendente sposa Paolina, sorella di Napoleone Bonaparte, e incarica lo scultore Antonio Canova di farne una statua. Ai giorni nostri, un immaginario amante della donna supera le barriere del tempo per tornare a visitare la splendida scultura.

Narrazione e stile. Notevole la formula narrativa utilizzata, che attraverso un linguaggio sperimentale mescola il racconto storico e la descrizione artistica con una dimensione quasi fiabesca – soprattutto nella seconda parte. Il film si divide infatti in due momenti fondamentali: il primo è quello più documentaristico, in cui la regia alterna inquadrature sulle opere d’arte a scene di ricostruzione storica, sempre con la voce narrante fuori campo; il secondo momento, il più riuscito e affascinante, introduce invece questo personaggio fittizio di cui sentiamo solo la voce mentre vaga nei saloni di Galleria Borghese. L’attenzione si concentra sulla scultura di Paolina, inquadrata da ogni angolazione, e sulle altre statue presenti con cui nasce una sorta di “dialogo”. Fotografata in suggestive scene notturne dai toni bluette, Paolina sembra prendere vita: è il tema principale dell’opera di Ceccarelli, cioè la Bellezza immortalata dall’Arte, grazie alla quale può sopravvivere nei secoli. Il cinema diventa quasi una poesia visiva, accompagnata dalla calda voce del personaggio e da notevoli soluzioni di regia – come le dissolvenze che fanno “prendere vita” a Paolina. Scandiscono questo viaggio onirico le soavi musiche dello stesso Ceccarelli.

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