Ieri sera ero a cena da amici e come spesso capita durante le cene si inizia a chiaccherare. Mentre ci si confronta su tante questioni di rilievo tipo se la marmellata alla zucca si combina perfettamente con il grana padano, se il cioccolato fondente con la polenta è un sacrilegio oppure la scelta di un fine esteta del palato, l’occhio mi è caduto sul giornalino informativo del comune di Torre Boldone, dove con parole entusiastiche si prospetta la progettazione di una piazzetta antistante al municipio che eliminerebbe l’attuale crocevia (tra l’altro risistemato con tanto di dosso per i pedoni da meno di 2 anni), il parcheggio attuale e soprattutto il piccolo parco che separa l’oratorio dalla strada.
Ammetto che ogni discorso riguardante l’abbinamento marmellata e formaggio è per me decisamente difficile da abbandonare, ma quando ho sentito dire da una mia amica “Hai visto? Vogliono fare la piazza davanti al municipio, era ora c’è bisogno di una piazza e poi sparirebbe il parco dove avvelenano i cani” tutto è diventato secondario.
Ogni cosa è secondaria davanti alla consapevolezza che si può accettare “serenamente” la perdita di verde per soddisfare le visioni di scellerati amministratori e la golosità di idioti asfaltatori dell’universo, che cementifecherebbero anche il loro deretano se portasse in tasca qualche migliaio di euro. Così ho abbandonato formaggi e melasse per capire la questione.
Ho letto il giornalino.
Dall’articolo-comunicato emergono cose inquietanti: le spiegazioni.
Dalle giustificazioni adottate per presentare il progetto, si adduce al fatto che il notiziario di luglio riportasse la notizia, passata in sordina per via delle ferie, con la successiva approvazione del PGT (Piano Generale del Territorio) senza che nessuno ne parlasse, nemmeno l’opposizione.
Il comunicato usa toni entusiastici per la creazione della piazzetta, avvalorando la scelta: “Una nuova piazza: uno spazio di fronte al municipio che possa essere utilizzato per concerti, manifestazioni, mercatini, consigli comunali all’aperto e che prevede anche una nuova viabilità più funzionale e che non soffoca l’ingresso del Municipio”.
Lette queste parole una fitta allo stomaco mi ha ricordato che lo stupore lo provo solo in occasione di vistosi attacchi di intelligenza, e questo non lo è.
Chi può dichiarare che a Torre Boldone l’ingresso del Municipio è soffocato? L’assessore Nicola Gherardi che evidentemente da una sua versione dei fatti, sfidando l’intelligenza delle persone e giocando sulla loro distrazione.
Per questo motivo, innervosito per le parole, mi sono ripassato mentalmente tutto quello che a Torre Boldone negli ultimi 40 anni è stato fagocitato dal colore grigio di asfalto e cemento, risultato? Divorate e soffocate sono state le aree verdi che avevamo a disposizione.
Senza rispetto per la qualità dell’aria sono state mangiate le zone limitrofe alle vie: Marzanica, Mirabella, Reich, Martinella, Imotorre, Ranica (estremamente sovraccarica) e la località Patta, evitando di entrare nei dettagli degli spazi citati perché sono sotto gli occhi di tutti. E ora parlano di INGRESSO DEL MUNICIPIO SOFFOCATO(?) ipotizzando la scomparsa di un piccolo angolo di verde che in quella parte di paese è una speranza oltre che un bisogno, perché anche il parco di Piazza Marconi, dove si fanno le feste degli Alpini e del gruppo giovanile Ghost, è fatto da più asfalto che verde.
Il municipio non è soffocato, soffocata è la visione di certi amministratori e tecnici accondiscendenti, che invece di stimolare la ricostruzione di aree verdi preferiscono ipotizzare cementificazioni per “abbellimenti” inutili.
A Torre Boldone vanno sistemate le strade che sono un colabrodo dove ogni cittadino si può rompere tranquillamente e serenamente osso del collo, bici e automobile.
A Torre Boldone la cosa più bella sarebbe ripiantumare e non tagliare o cementificare.
A Torre Boldone i soldi raccolti attraverso le imposte comunali devono essere investiti nelle necessità sociali!
Non serve spendere 100.000€ o 200.000€ per una piazza di cui nessuno sente il bisogno, si asfaltino le strade, si sistemino le barriere architettoniche ereditate dalla precedenti amministrazioni, quelle nuove create dall’incuria, e si intervenga seriamente e senza pudore di spesa in favore di bambini e anziani.
Si faccia insomma una buona politica amministrativa!
Ammetto che le amministrazioni sono anche frutto della popolazione, sono la loro diretta espressione, e a conferma di questo cito le due amiche con cui mi sono confrontato che alle mie obiezioni hanno inizialmente risposto “Ma dove sarebbbe tutto questo verde?” ponendomi una domanda con cui mi hanno illuminato.
In quel momento ho capito. Ho capito come la gente possa illudersi che la marmellata nasca nei supermercati, ho capito la visione di “verde” pari a tutto ciò che può fare ombra perché il resto è solo erba, ho capito che se le persone vivono nel cemento vedono solo cemento, capiscono il cemento, ho capito loro, gli amministratori, che possono fare quello che vogliono con il territorio perché nessun cittadino se ne preoccupa seriamente. Per riprendermi dal colpo mi sono ricordato quanto sia importante non demordere, così ho rigirato il discorso su un ragionamento comune e comprensibile, che ancora riesce a far indignare la gente: lo spreco di denaro. Sono partito un po’ lontano usando i sacchetti destinati alla raccolta di tutto ciò che non è riciclabile (veramente, non come i cartoni sporchi di cibo..) e sono arrivato ai bisogni oggettivi con il risultato di vedere persone che hanno cambiato opinione in poco meno di cinque minuti, che mi dicevano cose intelligenti e utili al paese, alla comunità, dimostrandomi realmente di quanto non si senta il bisogno di una piazza dopo 5 minuti di attenta riflessione.
Qui non servono grillini, liste civiche, leghisti, democratici o berlusconiani, qui servono buoni politici che abbiano a cuore un territorio, uno spazio che è un polmone vitale per noi e per altri cittadini. Bisogna dire STOP al cemento e recuperare il verde, perché migliora la vita, aiuta gli anziani a fare moto e i bambini a conoscere altri bambini creando integrazione.
Ma il sindaco? Me lo chiedo perché sin’ora la scelta è stata collegiale, di giunta, per cui la voce del sindaco non la si sente in merito, nemmeno sul giornalino dove parla all’opposizione ma non della piazza e dove si riferisce alla “bontà” del PGT 2012 per cui scrive testualmente “Il Piano (PGT nda) si propone di favorire uno sviluppo armonico ed equilibrato del nostro territorio (profondamente ed indelebilmente segnato dal consumo dei decenni precedenti) per i prossimi anni” e per farlo giustamente si consuma armonicamente un parco.
Il sindaco Sessa è una persona aperta, disponibile al confronto e lo aveva dimostrato con la sua campagna improntata sul “vengo di persona a casa tua per capire i tuoi problemi”, cosa che mi ha fatto prima sorridere e successivamente capire che in Via Roma non ci viene molto spesso, altrimenti saprebbe quali sono i problemi reali di quella parte di territorio, appartenente a un paese che con buona volontà si gira in 20 minuti, perché ammettiamolo Torre Boldone non è New York.
Ma il sindaco è super partes (si dice) e la colpa non è sua e nemmeno dell’assessore, al massimo è degli impiegati comunali (sic!) che sono lì da vent’anni, conoscono territorio, regole e ancora decidono come vanno spesi i soldi del comune.. vabbè ora devo andare. Devo giocare a pallone con Bob Marley, Che Guevera, Napoleone, Padre Pio e San Francesco, poi ho un torneo di lippa con Don Bosco e Sant’Antonio Abate, perché se queste ultime parole sono vere io sono Dio.