Non è il titolo di una fiaba per bambini, anzi di surreale ha ben poco il nuovo progetto dell’architetto Boeri per l’ecoquartiere di Milano: due torri residenziali le cui strutture sono state pensate per accogliere ai vari piani alberi di notevoli dimensioni, arbusti ed erbacee perenni; insomma un metrobosco.
Se state pensando ai gerani che avete sul vostro davanzale, siete molto lontani, questo edificio ospiterà in verticale il corrispettivo di 10.000 mq di bosco. Pensate che il primo acero, del peso piuma di 500 kg e alto oltre 5 metri, ha messo radici nell’estate del 2012 in un balcone a circa 110 metri di altezza! I milanesi hanno avuto il tempo di abituarsi all’idea, ma di certo non avevano immaginato le due torri rivestite di fiori; sì, perché gli edifici sono in fioritura e… impazzano gli scatti sui Social per catturare la trasformazione estetica e vegetale.
Il bosco lentamente, rispettando la naturale crescita, sta prendendo la sua forma definitiva; dopo l’inverno i peschi e i ciliegi stanno donando le prime sfumature, dipingendo i vari livelli delle torri, alcune piante pur essendo ancora piccole già danno l’idea di ciò che vedremo nei prossimi anni, e intanto i lavori proseguono. Il progetto sarà completato entro l’estate.
Sarà questo il futuro delle nostre città?
In tutto sono 700 alberi tra grandi e piccoli e 20mila piante tra ricadenti, tappezzanti e 4 mila arbusti e cespugli da fiore; sono questi i numeri del progetto, e stupisce che per una volta non siano evidenziati i metri cubi di cemento!
Ma perché proporre un progetto così ardito dal punto di vista sia botanico che ingegneristico? L’importanza di un polmone verde all’interno delle grandi metropoli non è una teoria nuova, ma un edificio che cambia con le stagioni modifica anche la nostra idea di città, la cui mutevolezza non appartiene più agli anni, bensì ai mesi. Pensate che sono state studiate le singole facciate: a sud, infatti, ci sono specie sempreverdi di variopinti colori, a nord invece, piante che in autunno perderanno la loro chioma e faranno entrare più luce dalle finestre, mentre a est e a ovest le tinte sono pastello, fresche come una giornata di primavera.
Se dal punto di vista estetico affascina e incuriosisce, anche per benefici tecnici non è da meno! La vegetazione, infatti, creerà una sorta di barriera con l’esterno per l’isolamento acustico, per il filtraggio delle polveri sottili, e non dimentichiamo la produzione di ossigeno. In realtà beneficeranno del metrobosco non solo i fortunati inquilini, ma anche i passanti e gli abitanti del quartiere isola.
Ma è tutto sostenibile?
Il pensiero va a tutte le risorse idriche necessarie per mantenere in salute il bosco verticale ma, attraverso un particolare e innovativo sistema di pompe di calore e sensori, verrà sfruttata l’acqua non potabile proveniente dalle falde; inoltre sono stati disposti sistemi fotovoltaici ed eolici che risponderanno in parte al fabbisogno energetico.
Semplice giardinaggio? No, semplicemente arte.
Se a Milano si pianta albero di alto fusto sui terrazzi, impazza in tutto il globo la voglia di verde e a Sidney si pensa al giardino verticale più alto al mondo: l’opera è a cura di Patrick Blanc, l’inventore del giardino verticale, e sarà istallata sulle facciate del One Central Park. Ricoprirà il 50% delle due torri residenziali e sarà composta da 190 piante originarie dell’Australia e ben altre 160 tra specie esotiche e, ciliegina sulla torta, ci sarà una terrazza pensile che ospiterà 450 varietà vegetali.
L’arte topiaria ha origini antichissime, nata nell’antica Roma, consiste nel potare alberi e arbusti al fine di dare loro una forma geometrica, diversa da quella naturalmente assunta dalla pianta, per scopi ornamentali. L’eccentrico botanico parigino, uno dei massimi esponenti in questo settore, non è nuovo a questi tipi d’interventi, ha decorato numerosi edifici, uno dei suoi ultimi lavori il Living Wall a Parigi in rue d’Aboukir, costituito da oltre 7.600 piante di 250 varietà differenti per25 metri d’altezza!
Dove cercare
www.verticalgardenpatrickblanc.com; www.stefanoboeriarchitetti.net
foto tratte da www.milano.repubblica.it