Lo sguardo diverso di “Mio fratello rincorre i dinosauri”.

Ho cercato questo libro con impazienza prima di intraprendere un viaggio che mi porta fuori dall’Italia per un lungo periodo. Ne avevo sentito parlare in un programma radiofonico e mi era rimasto in testa. Poi una mattina quasi per caso, dopo una fetta di torta alle mele, l’ho trovato nella camera di un mio caro amico, che non ha esitato a lasciarmelo in prestito, pur sapendo che lo riavrà dopo molti mesi.

Copertina verde chiaro con il disegno di un bimbo di spalle, sulla punta dei piedi, mentre cerca di raggiungere una mela appesa a un filo. Lo vedrete spesso nelle librerie in questo periodo. Si tratta di Mio fratello rincorre i dinosauri – Storia mia e di Giovanni che ha un cromosoma in più – di Giacomo Mazzariol. L’autore è giovanissimo: diciannove anni pieni di entusiasmo; e, con questo suo primo libro, pubblicato in prossimità degli esami di maturità, ha saputo raccontare in modo leggero e profondo la sua vita dall’arrivo del fratellino affetto dalla sindrome di Down, fino ad oggi.

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Ciò che colpisce sin dalle prime pagine è la spontaneità del racconto e l’affetto, sempre presente all’interno della famiglia dei protagonisti. L’amore e l’attenzione verso gli altri sembrano essere imprescindibili. Ingrediente fondamentale è anche l’ironia con cui la famiglia riesce ad affrontare sfide che altrimenti risulterebbero impossibili. Mazzariol racconta la sua quotidianità con un linguaggio sempre adatto all’età che rappresenta, incominciando dall’annunciazione dell’ arrivo del fratellino. In famiglia sono già in cinque, ma le femmine sono in superiorità numerica, così Giacomo si riempie di gioia quando scopre che finalmente saranno pari: tre maschi e tre femmine. Inizia a fantasticare e a prendersi cura del fratellino prima ancora che lui nasca; ad esempio è lui a scegliergli il nome (Giovanni) e un peluche enorme come regalo di benvenuto. Sono i genitori stessi a raccontare ai loro tre piccoli figli che quello che sta per arrivare sarà un fratello non diverso, ma speciale. E così Giacomo si immagina e disegna nelle foto di famiglia un piccolo supereroe con il mantello, con il quale condividere mille avventure.

Poi, quasi per caso, un giorno il piccolo Giacomo trova un libro sulla sindrome di Down, capisce che sindrome significa malattia e riempie di domande i suoi genitori. Si sente tradito perché nessuno gliel’aveva detto prima, ma ciò che è importante è che nessuno in famiglia considera Giovanni la sua sindrome. Come cerca di spiegare il padre al figlio imbronciato ” Non ti abbiamo mai detto della sindrome perché noi stessi non pensiamo a Giovanni in questo modo. Non è la sindrome che occupai nostri pensieri. Ma Giovanni.”

Del resto Giovanni è davvero speciale perché riesce a creare un rapporto unico con ciascuna persona che incontra,  a intessere storie diverse, adatte agli interessi e alle esigenze di ognuno. E poi è capace di meravigliarsi del mondo, di abbracciare gli sconosciuti, di farsi rispettare anche dai bulli della classe e ricreare mondi antichi come quello dei dinosauri, che gli piacciono tanto.

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Tuttavia, anche se Giacomo e Giovanni, vivono in una famiglia colma di stimoli, attenzioni e affetto, il fratello maggiore comincia a vergognarsi del suo fratellino con un cromosoma in più e con l’adolescenza la distanza tra loro sembra essere incolmabile. Giacomo inizia a pensare che lui sa fare le cose, mentre Giovanni no, che lui può migliorare e imparare, mentre il fratellino no. Solo con il tempo si rende conto che “Giovanni è una danza. Il problema è sentire la sua stessa musica.”. Soltanto quando l’autore ricomincia a considerare il fratello per quello che è e a dedicargli del tempo, Giovanni torna ad essere il suo supereroe, perché è libertà pura, e il suo migliore amico, con cui divertirsi. Giacomo non ha più paura del giudizio degli altri e Gio è riuscito a innescare un vero e proprio cambiamento nel cuore del fratello maggiore grazie alla sua presenza costante e affettuosa.

“Mio fratello rincorre i dinosauri” è un libro raro sia per la tematica, sia per il modo con cui viene affrontato l’argomento. Il sentimento prevalente durante la lettura è la meraviglia. Ci si stupisce davanti a tanta semplicità, si sorride per i piccoli momenti di una famiglia qualsiasi e si impara a guardare agli altri con occhi nuovi, più gioiosi e meno intaccati da pregiudizi.

 

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