Mr & Mrs Green!

Non è certo il nuovo titolo di un concorso di bellezza, bensì della famiglia più riciclona al mondo! Sono inglesi, il loro vero nome è Strauss, e dal 2010 producono esclusivamente un sacco, anzi un sacchetto di rifiuti indifferenziati all’anno! Come fanno? Beh riducendo tutti gli sprechi e facendo beneficenza. Davvero lodevole!

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Sicuramente non arriveremo ai livelli degli Strauss, insomma solo un sacchetto? Ma intanto loro si prodigano a dare consigli via web, su come e cosa riciclare, incominciando dall’avere tanta creatività e altruismo. Noi ci crediamo sulla fiducia, ma intanto, almeno in Italia dovremmo partire dalle basi, considerando che metà del nostro bel paese ancora considera la spazzatura come un impiccio domestico, operazione che nella stragrande maggioranza delle famiglie spetta al marito, il quale ogni sera risponde alla domanda: “Tesoro porti fuori l’immondizia?”.
In realtà, fare la differenziata dovrebbe essere un gesto naturale, come fare la spesa o pulire casa.

Perché ancora molte famiglie sono restie al riciclo?
Alcuni piccoli fastidi quotidiani spesso scoraggiano i più pigri dall’effettuare correttamente lo smaltimento dei rifiuti. Il primo problema è lo spazio, dividere per componenti, presuppone avere quattro contenitori diversi, e poi c’è la parola tanta odiata l’umido, i sacchetti biodegradabili sono molto fragili, e spesso rilasciano cattivi adori. Il mercato si sta evolvendo, anche in questo senso, trovando soluzioni ai piccoli problemi quotidiani, esistono in commercio sacchetti più resistenti e profumati, contenitori areati e un nuovo prodotto: il Mais più, un assorbitore di granuli che va posto sul fondo del sacchetto, permette di catturare gli odori e previene l’umidità.
A parte la pigrizia, bisogna inoltre segnalare che l’Italia anche in questo caso è spaccata in due grandi metà; non tutti i paesi del Sud praticano la raccolta differenziata, e sensibilizzare l’opinione pubblica soprattutto nella fascia di età più alta è veramente difficile, ma crediamo nella forza dei giovani!

Comuni ricicloni

Giunta alla XX edizione, la manifestazione tenuta da Legambiente con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, la graduatoria dei comuni più green vede a primo posto un paesino in provincia di Belluno, Ponte nelle Alpi, 8.508 abitanti verdi! Ancora tante difficoltà per le grandi città, solo sei capoluoghi di provincia sono riciclone, e nessuna oltre i 200 mila abitanti, da qui si evince che per le grandi metropoli la gestione dei rifiuti è ancora un problema, spesso logistico e di organizzazione, risolvibile però, come sta facendo Milano, attraverso una raccolta per aree o quartieri. Confortante è il dato che vede aumentare i comuni del Sud.

Compostiamo o adottiamo una gallina!

Il compostaggio domestico – pratica che permette di smaltire i propri scarti di verdure, fondi di caffè, bucce, pane secco grazie a una campana che deve essere posta a contatto con il terreno in modo che i rifiuti siano a contatto con i batteri che sono gli autori responsabili del processo di decomposizione degli alimenti – permette di avere il proprio Compost (o comunemente chiamato concime) da riutilizzare nel proprio orto. Tutto naturale, senza additivi chimici.
Se la pratica del compostaggio vi va stretta, l’idea di un paese francese, Pincé, nella regione della Loira, ha un sapore antico e ricorda le nostre nonne. La cittadina ha acquistato 62 galline che ha dato in adozione alle famiglie che volontariamente hanno aderito al progetto, eliminare e riciclare i rifiuti domestici sfruttando l’appetito delle nostre amiche piumate, che per la nostra ospitalità ci regalano l’ovetto fresco tutte le mattine, e il caso di dire dal produttore al consumatore!

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Dove cercare:
www.ricicloni.it ; www.myzerowaste.com
Foto tratte da internet

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