Pagamenti tramite Pos e carte

I più attenti alle campagne pubblicitarie trasmesse in radio e tv si saranno accorti che un primario istituto bancario da qualche tempo reclamizza l’utilizzo da parte di artigiani del “MobilePos”, che funziona con tablet e smartphone.

Si tratta di un apparecchio che permette il pagamento di una transazione economica attraverso l’uso del bancomat o di una carta (di credito, di debito, prepagata) al di fuori dell’esercizio commerciale.

La campagna pubblicitaria non è causale, né tanto meno lo è il momento in cui è stata lanciata.

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La normativa

Il Decreto Legge 179/2012 ha introdotto all’articolo 4 l’obbligo per i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, di accettare pagamenti anche attraverso l’uso di carte di debito.

In pratica i professionisti, gli artigiani, i commercianti, in generale chi offre un servizio o vende un prodotto deve dotarsi dell’apparecchiatura necessaria per rendere possibile ai propri clienti di pagare con il bancomat o con le carte di credito, debito o prepagate, in aggiunta alle tradizionali forme: assegno, bonifico, contanti (quest’ultima modalità nel rispetto del limite imposto dalle norme antiriciclaggio).

Attualmente la quasi totalità degli esercizi commerciali è già dotata di Pos per il pagamento attraverso bancomat e carte. Difficilmente, invece, ne sono dotati gli studi professionali o gli artigiani che svolgono la propria attività presso il domicilio dei propri clienti: ecco il perché della campagna pubblicitaria.

L’obbligo doveva entrare in vigore già da gennaio; a seguito della consueta proroga, decorrerà dal prossimo 30 giugno.

In un primo momento sembravano destinatari della norma solo i soggetti con un fatturato superiore ai 200 mila euro, ma, successivamente, tale limite è stato abolito.

Resta, a oggi, invece il limite minimo di acquisto di 30 euro, al di sotto del quale non sussiste l’obbligo.

I motivi della norma

L’utilizzo dei Pos per gli acquisti di beni e servizi rientra nella linea segnata anche a livello europeo di far utilizzare sistematicamente prevalentemente sistemi di pagamento tracciabile.

Combinata con il progetto di fatturazione esclusivamente elettronica (di prossima elaborazione), creerà un perfetto allineamento tra dati contabili finanziari, favorendo il contrasto all’evasione fiscale (questa per lo meno è la speranza dei governi).

La limitazione all’uso del contante renderà più difficile il riciclo del denaro da parte della criminalità organizzata e, infine, farà diminuire i fenomeni di rapina subiti dagli operatori economici.

La novità dovrebbe far aumentare le transazioni effettuate con carte di pagamento: in crescita (+ 10% nel 2012 rispetto all’anno precedente), ma ancora minoritarie rispetto all’uso del contante (86% delle transazioni).

La norma ha superato anche il ricorso al Tar proposto dal Consiglio Nazionale degli Architetti, secondo cui l’obbligo di utilizzo del Pos nulla ha a che fare con i principi di tracciabilità del denaro, realizzabile attraverso l’uso di assegni e bonifici (strumenti tra l’altro meno costosi), configurandosi invece come un costo aggiuntivo pagato a favore di un terzo (gli istituti finanziari) che non svolgono alcun ruolo nel rapporto tra committente e cliente.

Effettivamente non si comprende come, con l’obbligo di fornire al cliente la possibilità di pagare anche mediante Pos, si pensi di far emergere il nero: se le due parti si accordano in tal senso, non c’è Pos che tenga.

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Le offerte sul mercato

Dato che l’obbligo è alle porte e che i destinatari sono veramente molti (commercianti, professionisti, artigiani, prestatori di servizi in generale), si stanno moltiplicando le offerte degli apparecchi.

Oltre al tradizionale Pos fisso, appare interessante e funzionale per alcuni tipi di attività il Mobile Pos.

Il mercato offre diverse soluzioni con costi differenti sia per il prodotto sia per la gestione (canoni/commissioni).

Una prima soluzione è data da un piccolo lettore Pos che si collega allo smartphone o al tablet attraverso Bluetooth, permettendo le transazioni.

Altra soluzione è un’App da installare sul dispositivo dell’esercente (smartphone o tablet) e di un lettore MobilePos per la lettura delle carte, che si collega in Bluetooth al dispositivo dell’esercente.

Vi sono apparecchi che permettono di scaricare l’App sul proprio dispositivo rendendo possibile accettare il pagamento senza alcun hardware: basterà inserire l’importo e il numero di cellulare del cliente, il quale, ricevuto il link di pagamento via sms, si collegherà su un sito protetto dove inserire i dati della carta di credito per effettuare il pagamento.

La maggior parte dei MobilePos è dotata di Nfc (Near field communication), tecnologia senza fili e bidirezionale a corto raggio che consente di leggere dati a breve distanza, con cui i clienti potranno eseguire il pagamento senza la classica strisciata o lettura del chip, ma semplicemente avvicinando la carta o il proprio smartphone (anch’essi obbligatoriamente Nfc) al Pos, in modalità contactless.

Stai a vedere che per contrastare l’evasione, dove non sono riuscite decine di finanziarie varate dai vari governi, riuscirà la sfrenata passione (quasi una malattia) degli italiani per i cellulari e gli apparecchi mobili di comunicazione.

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