Pop & Street Art nella Contestazione con Franz Marischka

Un film d’avanguardia da riscoprire, L’uomo dal pennello d’oro (1969) di Franz Marischka, che potrete vedere o rivedere : https://www.youtube.com/watch?v=0lWdh_6rSjo

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Intorno al film. Accanto a opere storiche quali Zabriskie Point di Antonioni e More di Schroeder, la contro-cultura sessantottina si è espressa anche in film meno conosciuti ma di notevole valore estetico. Frutto di una co-produzione fra Italia e Germania, nel 1969 Franz Marischka dirige L’uomo dal pennello d’oro, pellicola fuori da ogni schema che fonde commedia, arte ed erotismo.

La vicenda. Arcibaldo (Willy Colombini) è un pittore squattrinato che non riesce a vendere i propri quadri. Insieme all’amante Gioia (Edwige Fenech) e ad alcuni amici che come lui contestano la società, escogita soluzioni alternative che lo portano al successo: quadri dipinti per mezzo del corpo e manifestazioni artistiche in strada.

Narrazione e stile. Marischka con una regia stravagante crea una sorta di manifesto generazionale. Nasce infatti negli anni caldi della contestazione, della Pop-Art e della Beat Generation, e ritrae con gusto non solo specifiche forme artistiche ma anche un certo modo di vivere. Il titolo è volutamente ambiguo – come varie gag – giocando sul doppio riferimento pittorico e sessuale, anche se l’erotismo è abbastanza contenuto. Nobili e mecenati sono opposti ai giovani ribelli, attraverso personaggi e situazioni surreali. I protagonisti utilizzano il corpo come mezzo per (e su cui) dipingere, ogni muro può diventare una tela, fino alla provocazione del “cinema-verité” con le ragazze esibite in strada. La colonna sonora è in sintonia con l’atmosfera del film, pop-sessantottina e vivace, così come la fotografia.

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