Teatro alle Grazie: "FUORI ONDA" (Domina Domna 2014)

“Fuori onda” il titolo del primo spettacolo teatrale, andato in scena sabato 22 marzo al Teatro alle Grazie di Bergamo, che fa parte della rassegna Domina Domna, un contenitore culturale interamente incentrato sul mondo femminile e su cosa significhi essere donna oggi.

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Una pièce pungente, divertente, che tra una battuta e l’altra invita a riflettere sulla condizione femminile nella nostra società. La scena si apre con due donne, due conduttrici televisive, interpretate da Mimma Piera e Lilli Valcepina, che discutono su cosa sia veramente importante nella vita di una donna al giorno d’oggi, ognuna esprimendo la propria visione del mondo e i propri valori: la prima interamente dedita alla famiglia e ai figli, la seconda che vede la carriera professionale come l’unico e il più importante degli obiettivi da raggiungere per la propria indipendenza ed emancipazione. Mentre discutono in maniera accesa, si rendono però conto entrambe di essere vittime di un sistema in cui conta di più l’apparire dell’essere.

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I millenni sono passati ma la parità tra uomo e donna non c’è ancora: i soliti stereotipi che stigmatizzano negativamente le donne viste come il sesso debole e meno capace di quello maschile continuano a persistere e la discriminazione avviene anche in ambito lavorativo, quando le due donne si rendono conto che pur svolgendo lo stesso lavoro dei loro colleghi maschi percepiscono una retribuzione inferiore. La loro professionalità non sarà sufficiente a rinnovare il contratto di lavoro in televisione, perché si sa, nel mondo dello spettacolo gallina vecchia non fa buon brodo. Largo spazio alle giovani quindi e avanti un’altra in quel tritacarne che è il mondo dell’apparire in cui l’immagine è l’unica cosa che conta per bucare lo schermo.

Alla fine le due donne si ribellano e rivolgendosi alle loro spettatrici le incitano a non stare ferme a subire soprusi e privazioni da un mondo maschilista che le considera solo come oggetti. La rivoluzione è donna e proprio dalle piccole cose bisogna cominciare per riappropriarsi di se stesse, della propria dignità e del proprio ruolo di donna, abbattendo le barriere dell’ineguaglianza.

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