Visto per voi: a voci alterne

a Voci Alterne 29Attorno ad un grande albero, simbolo di ciò che permane nel tempo, si incontrano due entità innominate: una maschile, vestita di scuro, caratterizzata dal rancore e dal cinismo, l’altra femminile, vestita di chiaro e caratterizzata da dolcezza e candore. Nasce così un diverbio sulla natura umana vista dall’esterno, da chi ne nota i difetti e chi ne supporta i pregi. Questo il fil rouge dello spettacolo: “A voci alterne”, andato in scena domenica 5 novembre alle 21.30 allo Spazio Polaresco, con la regia di Stefano Spampatti. L’attore e regista ci ha raccontato come è nata la messinscena dell’opera teatrale: “Mi trovavo in un locale, come spesso mi capita, per accordarmi su come allestire uno dei miei spettacoli, quando la mia attenzione è stata richiamata da un salice che si trovava nel giardino del pub. Quell’albero mi ha ispirato, era di una bellezza straordinaria e ho pensato che sarebbe stato insuperabile usarlo come scenografia, così è nata la mia pièce”. Il testo affronta il tema delicato della natura dell’uomo e della sua evoluzione nel bene e nel male. Altro elemento fondamentale della pièce è la poesia, utilizzata come strumento per portare avanti tesi e antitesi con cui viene messa sotto processo la razza umana da parte dei due protagonisti. “Ho deciso di ispirarmi alle poesie di Andrea Fassi, un mio amico poeta, per farmi portavoce di storie che parlano di umanità”. Anche la scenografia è curata nel dettaglio, grazie alla collaborazione dello scenografo Enrico Saresini, che dopo la prima messinscena dello spettacolo, per le repliche successive ha realizzato una scultura per rappresentare l’albero, in ceramica e metallo. In scena con Stefano Spampatti nel ruolo dell’entità femminile, Caterina Campo, mentre le scenografie sono di Enrico Saresini. La prossima data è infine prevista il 30 novembre al locale: “In dispArte” a Bergamo in via Madonna della Neve 3.

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