FESTIVAL: “I 400 CORTI FILM FEST”

C’era grande attesa anche quest’anno per la terza edizione de “I 400 corti film fest”, il festival cinematografico di Palestrina che accoglie cortometraggi di registi emergenti, con 500 iscritti all’apertura del concorso tra cui sono stati selezionati i 24 giunti in finale nella sezione ufficiale, e i 6 quelli della sezione “Une certaine tendance”. Dal 24 al 29 novembre un’attenta e scrupolosa giuria composta da attori, registi, scrittori e esperti di cinema, ha analizzato i corti in concorso per selezionare i migliori e valutarli nel corso delle tre giornate di proiezione. Per citare solo alcuni dei nomi dei giurati possiamo menzionare Ruggero Deodato, forse il più controverso e dannato regista dei nostri tempi, Martine Brochard, attrice, cantante e scrittrice francese e Daniele Ciprì, regista, sceneggiatore e direttore della fotografia.

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Tra i concorrenti, anche un giovane regista bergamasco che si è presentato con un corto d’azione dal titolo Tommy, che descrive la vicenda di un bambino che da grande vuole fare il sicario dopo aver visto un film di Luc Besson in televisione. Il corto è stato molto apprezzato dalla giuria e dal pubblico, aggiudicandosi proprio il premio di quest’ultimo nel corso della serata di premiazione.

tommy

Il primo premio della sezione ufficiale è stato vinto dal corto spagnolo “Il tunnel” di Ricardo Yebra, storia di una relazione tormentata che non trova una soluzione.

Sempre nella sezione ufficiale sono stati assegnati: il premio per la miglior colonna sonora aggiudicato al corto “Masciarae”, di Serena Porta e Domenico De Ceglia, storia di un gruppo di bambini che incontrano nei campi una masciara, la strega secondo la tradizione pugliese, iniziandosi al mondo della magia; il premio per la miglior fotografia andato a “Helena” di Nicola Sorcinelli, storia toccante di un’ausiliaria dell’esercito del Furher che si trova di fronte ad una scelta etica importante: servire il proprio paese sterminando figli di ebrei o opporsi agli ordini del Fhurer; premio per il miglior montaggio a “Unisono” di Paolo Budassi, che ha raccontato una storia che tocca da vicino la tematica dei trapianti d’organi; premio miglior sceneggiatura a “Bellissima”, di Alessandro Capitani che affronta la tematica della difficoltà nel venire accettati in una società che discrimina chi è diverso, anche nell’aspetto fisico, e chi non rientra nei canoni estetici socialmente riconosciuti.

Una menzione speciale è stata assegnata a “La scatola di cartone” di Marco Zuin per la delicata tematica affrontata, come l’handicap vissuto nei paesi del terzo mondo, che non dispongono dei mezzi e delle attrezzature delle società occidentali.

Il premio Angelo è andato a “Il sarto dei tedeschi” di Antonio Losito, per i costumi e l’ambientazione. Ambientato nella seconda guerra mondiale, il corto descrive infatti la storia di Paolino, un abile sarto che un giorno si trova a dover cucire un abito per un ufficiale nazista che rimane affascinato dalla sua bravura.

Infine, per la sezione “Une certaine tendance”, sezione rivolta in particolare a quei corti che pur disponendo di pochi mezzi possiedono una grande forza espressiva, capace di decostruire il linguaggio cinematografico portando avanti una vera e propria ricerca sperimentale, il premio è andato al corto “Composto 01: Bunny”, che parla di un liquido con proprietà singolari da cui può scaturire un mondo surreale dalle conseguenze improbabili.

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