A dime a dozen

Chi per lavoro, chi per studio, siamo in pochi a non dover almeno masticare la lingua di Shakespeare. Questa rubrica è dedicata a tutti coloro che, qualunque sia il loro livello d’inglese, sono curiosi di scoprire quei modi di dire che fanno la quotidianità.

Dime

Spiegazione:

A dime a dozen (Un decimo – ovvero dieci centesimi – la dozzina), significa che qualcosa o qualcuno è facilmente reperibile, comune, frequente e numeroso.

Alle volte, come nella nostra vignetta, può implicare che si tratti di un soggetto di scarso valore, niente di speciale.

La connotazione non è sempre negativa, ma è determinata dal contesto,

Potreste infatti ritrovarlo in una frase come “Hugs were a dime a dozen at our family reunion since everyone was so happy to see one another.” (Gli abbracci erano frequenti alle nostre riunioni di famiglia, dato che tutti erano così felici di rivedersi)

Il termine “Dime” (o disme) venne – possiamo dire letteralmente – coniato nel 1792 negli Stati Uniti. Si tratta infatti di una moneta creata come parte del Coniage Act, una legge che stabiliva un sistema decimale di suddivisione del dollaro in Dime, Cent e Mill: rispettivamente un decimo, un centesimo e un millesimo di dollaro. Originariamente composto di rame e argento, dal 1965 a quest’ultimo fu sostituito il nichel, per compensare la svalutazione della moneta.

Per quanto riguarda il modo di dire, a metà del diciannovesimo secolo, diversi giornali e riviste americane riportavano spesso offerte di prodotti di largo consumo venduti a dime a dozen; è ragionevole quindi pensare che anche l’utilizzo figurato di questa espressione sia entrato nell’uso comune durante quest’epoca.

Alessandra Piacentini

Art director e team leader presso bitMaster, azienda di web consulting; è l’alter ego de IlMostro, vignettista nerd e supereroe. ale@bitmaster.it

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