ARTE E AMBIENTE: IL CRACKING ART GROUP

Vi ricorderete di certo quegli enormi animali di plastica che qualche anno fa, precisamente nel 2007, hanno invaso il centro commerciale Orio Center. Delfini rosa appesi al soffitto, pinguini rossi davanti ai negozi, coccodrilli verdi al piano terra. Hanno incuriosito, ma non è stata solo una trovata pubblicitaria. Le sculture facevano parte dell’installazione Una mostra Bestiale, organizzata dal Gruppo che crea queste opere: il Cracking Art Group.

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Cracking Art vuol dire letteralmente Arte di Rottura. To Crack significa spaccarsi, scricchiolare, e quello che il Gruppo si vuole mostrare è il legame che intercorre da sempre tra l’uomo e l’ambiente in cui vive, un ambiente sempre più minacciato, sempre meno naturale e sempre più artificiale.

Gli animali creati per le installazioni, che avvengono in luoghi deputati all’arte ma anche in ambienti che con l’arte c’entrano poco ma hanno a che fare con la vita di tutti i giorni, sono realizzati in plastica riciclata. La plastica deriva dal petrolio, e il cracking è anche il processo con cui si trasforma il petrolio in virgin nafta, la base per migliaia di prodotti di sintesi, tra cui appunto la plastica. Il Gruppo vuole porre l’attenzione sulla drammaticità di questo processo che trasforma il naturale in artificiale e allo stesso tempo, riciclando, la plastica non inquina e viene anzi riutilizzata e rigenerata per l’arte e per l’ambiente.

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Quindi nei progetti del Gruppo c’è un intento artistico, ma rivolto ad un impegno sociale e ambientale. Il Gruppo nasce nel 1993 per volontà di Omar Ronda, ideologo e fondatore del movimento. Con lui hanno firmato il “Primo Manifesto di Fine Millenio” aderendo a questa nuova corrente artistica: William Sweetlowe, Renzo Nucara, Marco Veronese, Alex Angi, Carlo Rizzetti, Kicco, che sono i attuali 6 membri del movimento. Fin dalla prima mostra avvenuta proprio nel 1993 il Gruppo ha dimostrato di voler cambiare la storia dell’arte utilizzando solo esoltanto un materileper le opere. Nel Manifesto troviamo elencati in diversi punti i principi della loro filosofia:

1. Vogliamo cambiare i codici dell’Arte futura.
2. L’Arte è importante come la nostra stessa vita.
3. Siamo uomini del presente e vogliamo che il nostro lavoro interpreti le problematiche contemporanee.
4. Non esiste Arte e vita senza una natura integra.
5. L’Arte e la cultura sono l’unica possibilità di salvezza del mondo e dell’umanità.
6. Abbiamo scelto la definizione “Cracking” per il nostro lavoro perché indica la scissione molecolare tra naturale ed artificiale.
7. La nostra materia elettiva è la “Plastica” contenitore di tutto il vissuto del pianeta, naturale / artificiale, antica / futuribile, noi cerchiamo in lei le arcaiche origini antropologiche, vegetali, animali, per costruire una nuova iconografia.
8. Siamo nemici dell’ipocrisia, della congiura, del sospetto.
9. Lotteremo per la difesa della natura e dell’uomo con tutte le nostre forze.
10. Vogliamo lasciare un mondo migliore di quello che abbiamo trovato.

Cracking ArtDobbiamo quindi aspettarci altre manifestazioni come quella avvenuta nel centro commerciale, e in effetti da allora ce ne sono state e ce ne sono tutt’ora. Proprio in questo periodo, dal 10 Aprile al 30 Giugno, al Castello Sforzesco si possono trovare rondini e uova di rondine giganti e colorate che, oltre a ricordarci che la primavera è finalmente arrivata, servono a promuovere un progetto di raccolta fondi per il restauro della statua di Bernabò Visconti.

Arte moderna che invade l’arte contemporanea, statue monumentali e coloratissime che abbelliscono i cortili del Castello e con cui si può giocare, si possono scattare foto, si possono toccare; ma soprattutto un progetto di arte per l’arte, Arte che rigenera l’Arte, come dice appunto il nome del progetto.

Con un contributo di 20 euro si partecipa al restauro della statua antica e vi viene regalata una rondine fatta proprio dal Cracking Art Group. Ovviamente, in pastica riciclata.
Per saperne di più andate sul sito del Gruppo: www.crackingart.it

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