Arte e tecnologia: Cory Arcangel, nerd della New Media Generation

Già Filippo Tommaso Marinetti col suo Manifesto del Futurismo prospettava un mondo dominato dalla macchina e dalla velocità.

Oggi questo futuro avveniristico lo stiamo vivendo, ed è in continuo cambiamento. La tecnologia fa ormai parte di tutti gli aspetti del quotidiano e anche l’arte non può esserne esclusa; anzi, pare aver trovato il suo nerd: si chiama Cory Arcangel, nato a Buffalo nel 1978 e dal nome, che sembra quasi uno pseudonimo, si scopre invece un’origine italiana.

Vive a Brooklyn, e nei sui lavori  esplora la natura delle produzioni culturali in un mondo saturo di media e tecnologia, con opere d’arte che cercano, in modo divertente, di investigare le tecnologie digitali nel rapporto con la cultura: sono loro, in fondo, che influenzano la società, creando nuove community e nuovi linguaggi.

Arcangel chiede al suo pubblico di pensare in quale modo essi investono sulla tecnologia, e al contrario come la tecnologia influisce su di loro, su di noi. Mostra l’oggetto tecnologico come qualcosa che chiunque, se interessato, può manipolare. Uno degli scopi principali di Arcangel sta proprio nell’educare il pubblico a rivelare e capire il meccanismo interno di ogni tecnologia.

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Arcangel è considerato come uno degli artisti più influenti della New Media Generation, ha esposto a New York, Miami, Londra, Zurigo, Berlino.

I suoi lavori includono video, musica, videogames modificati e internet. Per capire bene di cosa stiamo parlando, conviene forse partire proprio da uno dei suoi lavori più famosi.

Nel 2002 prende la cartuccia di un videogioco, nella fattispecie Super Mario Bros della Nintendo, la hackera (quindi, utilizzando le sue conoscenze nel campo dell’informatica, modifica a suo piacimento le informazioni contenute in questo sistema chiuso), toglie tutte le componenti del videogioco, cioè i personaggi, le ambientazioni, la musica, e lascia solo un elemento, lo sfondo, con il cielo azzurro e le nuvole bianche.

Il gioco, che appena uscito sembrava aver raggiunto il massimo dei risultati nell’ambito della tecnologia dei videogames, pochi anni dopo diventa già obsoleto e superato: così succede per ogni nuovo prodotto tecnologico. Arcangel, nella sua pagina web, spiega passo per passo come effettuare questa modifica, e invita il suo pubblico a fare lo stesso.

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Nel 2004 realizza Sans Simon: una performance in cui un video di Simon e Gurfunkel viene proiettato su una parete bianca e Cory copre con l’ombra delle sue mani Simon ogni volta che viene inquadrato: forse la prova più schiacciante e più semplice possibile di come possiamo interagire e manipolare un video senza avere chissà quali conoscenze tecniche.

Non solo video e performance, ma anche stampe: con la serie Photoshop Gradient Demonstrations realizza stampe colorate utilizzando gli strumenti offerti dal famoso programma di modifica delle immagini, il titolo di ogni opera è il processo che l’artista ha seguito per realizzarli, cosi che ognuno dal suo pc possa riprodurli.

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Ma la passione che ha spinto Arcangel fin da ragazzo a interessarsi della tecnica e dei meccanismi insiti in determinati programmi è stata quella per la musica: inizia a suonare la chitarra a 10 anni, e prosegue fino ai 20. Tutti i suoi lavori sono un mix dei vari campi in cui è avvenuta la sua formazione. Ha imparato a comporre e fare musica in conservatorio, li ha imparato anche ad essere performer; le arti visive e la sperimentazione l’hanno accompagnato fin da piccolo, quando coi fratelli usava la telecamera dei genitori per girare mini video amatoriali, fino al college, quando aveva come insegnanti Bill Viola e John Cage.

E a Bergamo Arcangel porta proprio questo: a Palazzo della Ragione, il palazzo comunale più antico d’Italia, Arcangel interverrà allestendo la Sala dei Giuristi con un mix dei suoi ultimi lavori. Il titolo dell’opera è This is so crazy, everybody seems so famous, che riprende il verso di una canzone di Miley Cyrus. La voglia e il bisogno di notorietà, dei 15 minuti di palcoscenico, che accompagnano la nostra vita e la rendono così labile, vuota, e che colpisce la fascia più debole della società, coloro che questa musica la ascoltano e ne sono influenzati, i teenagers.

Il percorso offrirà al pubblico sia una parte musicale, che un parte visiva, e ripercorrerà gli ultimi 40 anni della musica pop: tecnologia, musica, moda si intersecano e mostrano come nella società queste cambino continuamente, influenzando ogni ambito della quotidianità.

Dal 1 Aprile al 28 Giugno 2015.

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