Dieci domande fatte a: Bernardo Anichini.

Bernardo Anichini nasce asmatico, ma determinato, un mesetto prima che esploda Chernobyl. Cresce con lentezza coltivando passioni bislacche: disegna i mostri, ascolta il falso metal e la musica elettrica.

Come tutti quelli della sua generazione si laurea in Scienze della Comunicazione, e come tutti gli Italiani scappa per sei mesi in Inghilterra, da cui torna impaurito. In Italia frequenta il corso di Illustrazione alla Scuola Comics di Firenze, dove ricomincia a disegnare i mostri.

Ascolta l’italiano e parla inglese in modo comprensibile, abusa del computer, ama i funghi.

All Day Long

1) Come hai iniziato?
Un po’ come tutti, lo spermatozoo incontra l’ovulo, te ne stai un po’ nella placenta, poi esci e urli…

Ah! ma intendevi con i disegni? Un po’ come tutti, disegnando. Fantasmi e scene di guerra per quello che riesco a ricordare. Se invece parliamo di “professione disegnatore” ho iniziato presto scambiando dieci disegni con un guscio orripiloso di Mighty Max, ne ho avuti vari così, e ad oggi sono stati la trattativa migliore che ho fatto.

2) Qual è stata la tua più grande svolta tecnico-stilistica nel disegno?

Risposta breve: Rubare tecniche e stili agli altri senza cercare di mascherarlo.

Risposta lunga: “Svolta” è una parola che sento spesso ultimamente, la cercano tutti [anch’io] e mi sembra di vederla ogni tanto, nei disegni degli altri, guardo le cose più vecchie che hanno fatto e cerco il punto in cui qualcosa cambia in modo permanente [oh, un ossimoro, che carino!]. Per pochissimi è drastica, raramente è graduale, nella maggior parte dei casi non arriva mai, e non credo esista. Io non ce l’ho. Ma rubare ai ricchi per dare ai poveri, se non serve a svoltare ma a sostenersi, forse è concesso. Forse.

3) Chi sono i tuoi punti di riferimento nell’arte classica (da Giotto in poi) ?

Risposta breve: Ah! Giotto, dal 19 al 22 Luglio 2001, Genovese, l’autore dei grandi classici “Scontri”, “Massacro” e “Ingiustizia”. Brutta storia, Giotto…

Risposta lunga: A parte gli scherzi di cattivo gusto, mentirei se ti dicessi che so collocare Giotto storicamente, o che so definire arte classica; nel caso però in cui vadano bene tutte le magnifiche rovine in qualche modo approvate dalla storia… devo comunque cercare i nomi su wikipedia. Ne scelgo alcune a caso. “Cristo nel limbo”, “Sette peccati capitali” e le cose simili fatte da quei mattacchioni di belga-olandesi intorno al 1500. Nella stessa area geografica, secoli più tardi, “L’impero delle luci”, “Il tempo trafitto” e molti altri dipinti con l’autore in comune hanno colpito a fondo la versione 1.4 di me. Poco più a Nord il signor Zdzisław Beksiński colpisce la versione 2.8 – non credo sia classico, però dipingeva a olio. Di altri reperti al momento mi viene in mente “Sonata al chiaro di luna” [da “Resident Evil OST”], o una delle tante statue di Perseo con in mano la testa di Medusa – ma insomma, se c’è una decapitazione è sempre bello, anche se è un rudere…

4) Quali invece i fumettisti e gli illustratori di riferimento?

Shintaro Kago, Tiziano Angri, Alberto Vazquez, Roger Olmos, LapisNiger x y z t, Dave McKean, Audrey Benjaminsen, Brosa, Liniers, Rebecca Dautremer, Contraomnes, f1x_2, Fabien Merelle, Marklaszlo666, Maya Mihindou, T-WEI, Tomer Hanuka, Vladimir Stankovic, AKAB, Ben Newman, Doxy, le cugine Tamaki, Edward Gorey, Ashley Wood, Emma Daliot Richey, Isabella Mazzanti, Atanasio, Manu Larcenet, Matteo Berton, Danzig Baldaev, never brush my teeth, Rafael Sarmento, Tsutomu Nihei, Blu, eccetera…

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5) Secondo te cosa può dare l’Italia a un artista?

Risposta breve: Non ne ho idea, ma i regali sono sempre cosa gradita.

Risposta lunga: Probabilmente non ho capito la domanda, ma cerco di rispondere: la Geografia Italiana offre già all’artista [come a chiunque altro] tutti i comfort per poter esistere ed esprimersi al meglio. La Storia [artistica, visto che parliamo di questo] Italiana offre spunti interessanti, peccato che ci siamo troppo affezionati per farci un parcheggio sopra e entrare nel presente. Lo Stato [politico] Italiano invece non è un punto di riferimento per nessuno [o quasi], quindi non saprei davvero cosa chiedergli, e non mi aspetto nulla. E ancora meno mi aspetto qualcosa dal Popolo Italiano [e non me ne tiro fuori] che da anni millanta la crisi e nonostante questo non perde occasione per dimostrarsi pigro, meschino, superficiale e troppo schiavo delle logiche di potere per riuscire a inventarsele. Che amarezza, e quanti stereotipi…

6) Cosa può invece dare un artista all’Italia?

Risposta breve: Cemento fresco per fare il parcheggio. In regalo. Senza aspettarsi che l’Italia apprezzi.

Altra risposta breve: L’artista dà idee. Fortunatamente di idee in Italia ce ne sono tante, anche se ne vediamo poche in giro, anzi, non è vero, è che se le vediamo facciamo finta di niente, guardiamo nel piatto e mangiamo la pizza [surgelata].

7) I tuoi progetti più recenti?

http://linquieto.blogspot.it/ > l’unico interessante, tuttora in corso, un collettivo di narrativa illustrata che curo insieme a Martin Hofer. Non ci dà da mangiare la pizza [dovrebbe?]. Nel frattempo faccio cose poco degne di nota. Queste mi danno da mangiare la pizza, ma se non fosse per la mamma non potrei scaldarla. Ah, e ho trovato un soprannome/firma: RUPE. Mi piace molto.

8) I progetti su cui stai lavorando?

Un’avventura grafica dall’estetica filo-post-sovietica ambientata in carcere di cui il mio amico che programma non vuole che parli. Un fumetto sceneggiato dal già citato Martin Hofer, in stallo imbarazzante. Almeno tre libri illustrati da fare con la fidanzata [Marta Sorte, datele un’occhiata, con garbo], dimenticati. Un fumetto sulla muffa, ma ha fatto la muffa. Altre due illustrazioni da fare per un amico giapponese, rimandate. E poi capire che devo farne della vita, in generale.

9) Dove possiamo ammirare i tuoi lavori?

http://frattozero.deviantart.com/ > le illustrazioni che mi piacciono di più [credo] https://www.behance.net/frattozero/ > le immagini più commerciali [spero]
http://frattozero.tumblr.com/ > le donne nude porno e i teschi
http://frattozero.blogspot.it/ > più o meno tutto, in ordine sparso

in realtà su tutte e quattro le pagine c’è sempre la stessa roba…

ah, ovviamente http://linquieto.blogspot.it/

10) Cosa chiederesti a te stesso se dovessi auto-intervistarti (e cosa risponderesti)?

Preambolo: In questa intervista abbiamo parlato di arte, ma è da un po’ che mi chiedo quale sia una definizione accettabile per questa parola, e cosa rientri nella sua categoria – non trovando risposte decenti mi accontento di domande più pragmatiche sulla sopravvivenza quotidiana. Anche se al momento mi sento un tecnico, non un artista, vorrei proporre alcune considerazioni venute fuori dopo una conversazione con una amico [artista?]. Le mie considerazioni sono opposte alle sue.

L’arte si può vendere? Sì.

Anche scendendo a compromessi col potere e la censura? Soprattutto.

E la libertà di idee? Se sei bravo e hai davvero delle idee quelle passano, e a quel punto non muori di fame, l’hai messo nel culo alla censura [che è sempre estremamente superficiale] e la gente cambia – senza accorgersene – nel modo in cui vuoi tu.

E se vuoi disegnare pornografia e su “la Repubblica” non ti pubblicano? Diffondi le tue immagini “aggratis” su internet e chiedi di essere patrocinato.

Grazie dell’intervista e a chi usato il suo tempo per leggerla, un bacino a tutti!

 Bernardo alias Rupe

Intervista di Enzo Furfaro

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