Dieci domande fatte a: Sandro Dossi

Sandro Dossi esordisce professionalmente nel 1961 come inchiostratore di tavole per Pierluigi Sangalli per le Edizioni Bianconi. Nel 1964 disegna il Gatto Felix con sceneggiature di Alberico Motta, nel 1968 sostituisce Pierluigi Sangalli nel disegno di Geppo per la pubblicazione omonima con sceneggiature proprie e di Alberico Motta .Contemporaneamente realizza tavole per Braccio di FerroTom & JerryChico Pinocchio. Dal 1980 entra a far parte dello Staff di IF, gruppo di autori di fumetti creato nel 1973 da Gianni Bono, e dal 1981 fino al 2006 realizza storie con i personaggi Disney, disegnando quasi 200 storie. Dal 1991 al 1993 collabora al Corriere dei Piccoli e con la Warner Bros, disegnando storie di Wile E. Coyote e Road RunnerBugs Bunny,Gatto SilvestroTom & Jerry.

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1)Come hai iniziato?
Avevo scelto di fare “il fumettaro” da bambino leggendo una storia di Topolino di Carl Barks, ne rimasi affascinato e incominciai a scopiazzare i suoi meravigliosi disegni… non ho più smesso. La mia storia la conoscono ormai tutti! Avevo conosciuto a 16 anni Pierluigi Sangalli e a quei tempi per imparare il “mestiere” si doveva andare a bottega da un collega che già era introdotto in una casa Editrice. Avevo incominciato a ripassare le sue tavole e dopo circa un anno fui presentato all’editore Bianconi che mi aveva affidato l’incarico di realizzare tutte le testate, facevo il Titolista, contemporaneamente ripassavo le tavole di Geppo e di Felix, Ero subito entrato in empatia con lui, mi chiamava “Il giovine”, mi aveva dato fiducia e mi aveva affidato una storia di Felix, ero diventato “un autore”, avevo realizzato il mio sogno! Ero poi passato a Braccio di Ferro, Tom & Jerry e nel 1968 avevo sostituito Sangalli nella realizzazione di Geppo che mi accompagnerà per oltre quarant’anni! 

22)Qual è stata la tua più grande svolta tecnico-stilistica nel disegno?
Il lavoro era parecchio, le tavole si dovevano consegnare “prima di subito”. Bianconi mi aveva insegnato che le tavole dovevano essere semplici, il lettore doveva intuire il racconto anche senza l’ausilio dei testi. L’Editore ci lasciava liberi e non censurava mai nulla, si fidava ciecamente dei suoi collaboratori… è così che sono nate le storie no “politically correct”. Incominciai anche a scrivere i testi e riuscivo a realizzare anche 100 tavole al mese! Negli anni ’80 mi ero reso conto che la Casa Editrice stava andando alla deriva e per esigenza ero uscito allo scoperto… Per disegnare Disney avevo dovuto rivedere completamente il mio modo di disegnare, tutto doveva essere curato con precisione…fu così che tramite lo Staff di IF incominciai a disegnare topi e paperi pur mantenendo un rapporta con la Metro per la quale continuavo a disegnare Geppo e Braccio di Ferro. Negli anni ’90 ero approdato al Corriere dei Piccoli e avevo realizzato tutti i personaggi più importanti della Warner. Ho disegnato un po’ di tutto nella mia carriera dagli Antenati a Tiramolla, dai personaggi minori della Warner (Braccobaldo, Magilla Gorilla…) a Prezzemolo, da Calimero a Topo Gigio, dalla Pantera Rosa agli Smiley…

3)Chi sono i tuoi punti di riferimento nell’arte classica(da Giotto in poi)?
L’arte fa parte delle mie passioni… è un interesse che coltivo da sempre. Mi piace tutta in senso lato, pittura, scultura, architettura, arte antica e arte concettuale, letteratura…  e la musica, che mi accompagna sempre durante la mia giornata. Sono tutte espressioni meravigliose della mente di uomini che si sono distinti in campi diversi, per lasciare all’umanità opere indispensabili per la nostra crescita!

4)Quali invece i fumettisti e gli illustratori di riferimento?
Nel campo dei fumettisti la mia ammirazione va a moltissimi artisti. Come ho già detto da piccolo ho avuto un colpo di fulmine per Carl Barks… all’inizio del mio cammino avevo una vera predilezione per Rebuffi, Manfrin, Bottaro, Carpi, Scarpa, dai quali ho imparato e che erano vicini allo stile che stavo cercando. Continuo con Barks, Gottfredson, Landolfi, Uderzo, Cavazzano, Cimpellin, Nidasio, Moebius…
Per gli illustratori: Molino, De Gasperi, Tempesti, Di Gennaro, Uberti, Tacconi e Toppi…ce ne sono molti altri ma sarebbe un elenco interminabile!

5)Secondo te cosa può dare l’Italia a un artista?
Il nostro bel paese dovrebbe aiutare gli autori/artisti, non dico che si dovrebbe ritornare ai “mecenati” ma si dovrebbero far rispettare i termini europei di pagamento, il diritto d’autore, non dovrebbero esistere i contratti capestro per cui gli stessi sono costretti a cedere in toto i diritti.

6)Cosa può invece dare un artista all’Italia?
Gli autori hanno sempre dato tutto senza mai chiedere nulla, non c’è una categoria che ci tutela, non si rispetta il diritto d’autore…

7) Parlaci dei tuoi progetti più recenti.
Non ho progetti in atto, mi accontento di fare quello che capita.

8)Quali sono i progetti su cui stai lavorando?
Il mercato del fumetto non mi passa lavoro ormai da anni e il mio lavoro attuale sta nel realizzare vignette, rebus, giochi enigmistici per alcune case editrici del settore e realizzo illustrazioni quando mi arrivano delle commissioni.

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9)Dove possiamo ammirare i tuoi lavori?
I miei lavori si possono vedere sui vecchi giornalini del passato, in edicola sugli albi Disney quando ripubblicano mie storie di Paperi e Topi. Su Facebook a volte pubblico per i nostalgici ai quali so di fare piacere delle storie Bianconi da leggere. Recentemente sono stati ripubblicati per Geppo:
-nel 2012 “Geppo Inferno 2000” prima pubblicazione estate 1984, curato da Andrea Leggeri in solo 200 copie per amatori ed è andato esaurito in un mese.
-nel 2013 sempre per Geppo, edito da LineaChiara, un libro antologico “Il Buon diavolo Geppo” che è stato venduto bene.
-nel Febbraio 2014 delle ristampe in digitale di Felix con storie del sottoscritto e di Motta edito dagli SBAM! Book
-sempre nel 2014 è uscita a Lucca Comics & Games un’altra ristampa di un libro antologico “Diabolicamente Geppo” edito da LineaChiara.

10)Cosa chiederesti a te stesso se dovessi auto-intervistarti (e cosa risponderesti) ?
Mi spiace deluderti ma non ho nulla da chiedere a me stesso. Mi viene un nodo in gola se penso che il “comico” non esiste più… Le ultime generazioni di disegnatori sono di una bravura eccezionale e per lavorare devono autoprodursi o pubblicare in digitale sulle varie piattaforme, con pochissime possibilità di guadagno… Ai miei tempi si imparavano le tecniche del lavoro disegnando! Nonostante tutte queste difficoltà  ci sono molti artisti che credono  ancora nel “Medium Fumetto”, un augurio che mi viene dal cuore è “Lunga vita al fumetto”!

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