LA GUERRA, vista dai nostri cognomi.

“ECCO IL NORD DELLE COSCHE”  su R’E INCHIESTE (Repubblica.it) martedì 03 febbraio 2015

Un articolo in un normale e freddo giorno invernale. Nel leggerlo  si trovano nomi e riferimenti alla storia italiana degli ultimi quarant’anni. Si individuano le famiglie malavitose legate a Don Diana, Carlo Siani e Pippo Fava.

don diana siani 1 Giuseppe-Fava

 

 

 

 

Si legge il cognome GIONTA. E’ questo un cognome normale, appartenente anche a persone perbene, che vivono onestamente e che non saprebbero fare del male ad una mosca, ma è anche un cognome orribile, forte e devastante nel suo essere cognome di camorra.

E proprio nella condizione di cognome di camorra ritroviamo Gionta in Emilia, la regione dove alcuni italiani hanno tradito la legalità per favorire i loro interessi personali e miopi, mettendo  a rischio l’incolumità della gente perbene, degli onesti.

Una storia tutta moderna, con una similitudine nel Rinascimento, anni 1526-1527.

In quegli anni l’Italia  frammentata fu attraversata dai terribili lanzichenecchi, che calarono dalle Alpi per distruggere Roma nella lotta tra imperialisti e papisti. Arrivarono per abbattere il papato e il suo potere temporale. Non ci riuscirono, ma lasciarono il ricordo storico di uno dei peggiori episodi di violenza e barbarie cristiana.

I signori dei feudi e dei contadi della pianura Padana, come il marchese di Mantova della famiglia Gonzaga, favorirono i tedeschi offrendo transito alle truppe del generale Georg Von Frundsberg sulle terre lombarde, a discapito delle truppe papali capitanate dal De’ Medici.

Il De’ Medici dovette dar battaglia e venne ferito da un colpo di falconetto (fornito ai tedeschi da un signorotto della casata degli Este).

Saccheggio di roma

Roma venne raggiunta e saccheggiata dai Lanzichenecchi.  Le cronache della violenza a cui fu sottoposta la popolazione creò orrore nelle monarchie europee.

Enzo Biagi, raccontando quei fatti d’Italia, scrisse un giudizio spietato sulla classe politica del tempo definendola mediocre e inadeguata al proprio ruolo.

Oggi..

Una classe politica e imprenditoriale mediocre rovina il tessuto sociale e economico, donandolo a avidi portatori di malessere e morte, divenendo uguale a chi regalò la gente di Roma ai lanzichenecchi. È come se il peggior nemico dell’Italia fosse proprio l’italiano.

L’attuale procuratore della Repubblica italiana di Roma l’avv. Giuseppe Pignatone, ha sottolineato quanto sia importante l’intervento della società civile perché questa nuova cultura non possa attecchire e radicarsi ulteriormente, sottolineando che mai come ora va rafforzata la cultura della legalità.

È stato questo un intervento importante, fatto dopo aver dimostrato che Roma ha subito e sta subendo un vero e proprio saccheggio economico da parte di politici mediocri e da malavitosi, che si arricchiscono sulla pelle di povere persone, di bambini, di anziani.

Cronache di cognomi italiani che ci raccontano della guerra alla legalità, ai principi di uguaglianza e libertà, alla democrazia, che dei folli hanno iniziato per appagare la loro avidità.

Di tutti i cognomi letti quello che maggiormente mi ha colpito è stato quello dei Gionta, che associo a chi fu reo di aver contribuito all’omicidio di Carlo Siani, colpevole di aver iniziato personalmente una vera e propria rivoluzione culturale a sfavore della camorra; che ci spiegò, raccontandoci fatti, quanto fosse mediocre la nostra classe politica.

siani 1

siani 2

Erano gli anni ’80 e quei problemi ignorati non sono rimasti identici, nel 2015 sono aumentati di peso e dimensioni. 

Chi ha favorito questa situazione? Nel film “Le mani sulla città” (1963) il consigliere comunale  De Vita, un comunista che si oppone alla speculazione edilizia interpretato da Carlo Fermariello, guardando gli abitanti del quartiere popolare su cui è incentrata la trama dice: “Siete voi che eleggete queste persone che non vi rispettano! Non dovete votarle.”

In Lombardia sono stati comprati voti con l’aiuto dalla ‘ndrangheta, sono stati commissariati comuni, la politica regionale emerge come ladra e avida, ma chi ha votato queste persone volontariamente?

Un imprenditore bergamasco, con cognome bergamasco, è stato indagato e condannato per corruzione e reati ambientali. Bergamo emerge fra le prime province nella classifica dei reati ambientali. Chi vive in provincia di Bergamo?

Ogni guerra, se vista dai nostri cognomi, ci ricorda che la vittoria di ogni battaglia o rivoluzione sta nella cultura dell’onestà, perché la guerra delle armi non da mai vincitori, ma vinti.

Foto estratte da archivi web.
Filmografia di riferimento:
Le mani sulla città, Francesco Rosi 1963
Fortapasc, Marco Risi 2009
I cento passi, Marco Tullio Giordana 2000
I cento giorni di Palermo, Giuseppe Ferrara 1984
Salvatore Giuliano, Francesco Rosi 1962
Lucky Luciano, Francesco Rosi 1973

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