Dylan Dog 337_Spazio Profondo.

In questo numero di Dylan Dog c’è il grande ritorno di un vecchio protagonista: il terrore.

Pur essendo l’indagatore dell’incubo era da tanto che non provavo paura leggendo una storia di Dylan Dog, alcuni potrebbero dirmi ‘ sicuramente dai primi 100 numeri’, quelli scritti da Tiziano sclavi, il creatore della serie.

Ma torniamo al numero 337. Tutto è strano in questo numero. Strano, in senso buono. In questo numero Dylan è un numero, il numero 5. E ci sono altri Dylan Dog. Ma non posso dirvi più di così.

Alcuni Dylan Dog sono veramente diversi dall’originale, ma come si spiega? La risposta arriva da un lettore veramente attento che ha capito il sottotesto di Spazio Profondo: la storia, tra le altre cose, è una narrazione meta-editoriale. Ovvero rappresenta la vita editoriale della testata Dylan Dog fino ad oggi e tratta del suo stesso rinnovamento (che come molti sapranno, inizia proprio con ‘Spazio Profondo’).

Il numero 337 è insomma un manifesto che il curatore-sceneggiatore Roberto Recchioni scrive mascherandolo da action-story fantascientifica/horror. Mica male. Nella storia riecheggiano Alien, Gravity e tutta una serie di rimandi fantascientifici perfettamente in linea con lo spirito post-moderno dell’opera di Sclavi (Sclavi che nel fumetto citava palesemente altre opere, soprattutto film).

Quello che non mi è piaciuto di questo numero è un eccessivo uso della spiegazioni (in gergo “spiegoni” nda), insolito per Roberto Recchioni, che di solito si avvale di una narrazione molto più rapida e ritmata (vedi ‘Orfani’). Ma non abbiamo ancora parlato di un aspetto importantissimo: disegni e COLORI.

Quest’albo è un numero speciale che allo stesso prezzo di copertina vi regala i magnifici colori di Lorenzo De Felici, giovane colorista rampante che si è già fatto notare su Orfani (a proposito di Lorenzo, leggetevi il suo Drakka, è bellissimo). I disegni di Nicola Mari allo stesso modo sono qualcosa di sublime. Sommate questi due fattori e avrete una storia illustrata in modo meraviglioso.

dylan dog2

Mari e De felici, pur rimanendo nei canoni Bonelliani (sia a livello di inquadrature che di numero e forma delle vignette) riescono a confezionare un piccolo capolavoro visivo. ‘Spazio profondo’ è uno spartiacque, una sorta di morte/rinascita (e ri-morte?) del personaggio, è una storia a sè di un Dylan nello spazio.

Dal prossimo numero Dylan sarà di nuovo a Londra e tante cose cambieranno. A partire dal discusso pensionamento di Bloch (che non lo farà sparire dalle storie di Dylan, anzi). Su internet si grida al disastro: in molti sono spaventati dal fatto che Dylan sia nello spazio. Io però mi chiedo: ma non ricordate le prime storie di Dylan Dog? Non è la prima volta che la fantascienza entra nel regno dell’ “Old Boy”.

Andrebbe fatto un articolo solo sulle reazioni che questa ‘rivoluzione’ ha provocato(cosa che qualcuno ha già fatto).

Chi crede che Dylan Dog d’ora in poi sarà una saga fantascientifica si sbaglia di grosso: ‘Spazio profondo’ è una storia autoconclusiva, che ha valore di rilancio e di manifesto, ma l’inizio e la fine della storia chiariscono che si tratta di una narrazione conclusa in se stessa, anzi, ripiegata a spirale su se stessa(non posso dire di più).

Penso che l’obiettivo del rilancio di Dylan sia stato raggiunto: il downgrade(ritorno alle origini) è completo.

A quando Dylan faceva veramente paura, la storia lascia molti interrogativi e molta confusione nel lettore: è così che dovrebbero essere le storie di Dylan Dog. In questa il finale è da incubo, cosa che mi fa dire “Molto bene”.

Dylan si è rinnovato tornando alle origini e non vedo l’ora di leggere le prossime storie, voi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *