Quando l’Arte unisce le coscienze: il Terzo Paradiso di Pistoletto

L’Arte povera nasce alla fine degli anni ’60 in Italia, e ne fanno parte artisti che hanno in comune l’interesse per le qualità fisiologiche dei materiali primari, come l’acqua, il fuoco, la terra, ma anche di animali e vegetali e di prodotti industriali quali il neon, il gas, il vetro.

C’è un’etica di fondo delle opere realizzate da questi artisti, che spinge le coscienze a riflettere sulla natura, sul peso che l’uomo ha su di essa, e sulle conseguenze che ne derivano.

Uno degli artisti italiani che più ha rappresentato, e rappresenta tutt’ora, l’arte povera e le sue sfaccettature è Michelangelo Pistoletto.

Pistoletto nasce a Biella nel 1933, e la sua formazione inizia nello studio del padre, pittore e restauratore. Le prime opere che realizza sono ricerche sull’autoritratto, ma il riconoscimento a livello internazionale avviene nel ’62 con i Quadri Specchianti, opere realizzate utilizzando specchi a cui l’artista applica adesivi di figure che camminano, corrono, leggono, andando così a ribaltare la prospettiva come era intesa nel rinascimento e includendo lo spettatore direttamente nell’opera.

La successiva carriera di Pistoletto si può dividere in varie fasi, in cui un progetto ben preciso ha sempre preceduto le opere poi realizzate.

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Nel 2004 riceve la laurea honoris causa in Scienze Politiche dall’Università di Torino, e in quest’occasione annuncia quello che sarà il suo progetto successivo, l’ultimo in ordine di tempo, ovvero Il Terzo Paradiso.

Per capire di cosa si tratta si può partire dal simbolo che l’artista ha creato per rappresentarlo: un infinito, le cui due estremità sono divise da un cerchio centrale. Le due parti dell’infinito rappresentano una la natura e una l’artificio, quindi i due opposti per eccellenza che formano il mondo. Il cerchio al centro sta ad indicare il grembo generativo del Terzo Paradiso, una sorta di unione e superamento dei due opposti. L’uomo ha vissuto nel Paradiso naturale, in cui natura ed esseri umani sono esistiti integrandosi tra loro; man mano, con la crescita del sapere e col progresso, il Paradiso è diventato artificiale, la tecnologia sta ormai invadendo in maniera sempre più intensa la vita dell’uomo, in un processo le cui sorti sono segnate già da tempo, e il risultato sembra essere inevitabile.

 

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Il progetto del Terzo Paradiso vuole smuovere le cocienze proprio su questo: ognuno di noi è responsabile del mondo che abita, e se si vuole salvare quel che resta bisogna prendere atto di quello che stiamo causando al mondo e alla natura. Il simbolo dell’infinito unito dal cerchi si può leggere anche come un IO e un TU che diventa un NOI, in un unione che dev’essere capita e accolta come l’unica via di salvezza, come superamento di quelle barriere, mentali e materiali, che alziamo tra noi stessi e tutto ciò che ci circonda. La consapevolezza è uno degli obiettivi da raggiungere. 

Pistoletto si muove in questo senso intervenendo in vari modi, ampliando il progetto a vari ambiti, coinvolgendo, dal 2004 ad oggi, istituzioni e personalità, anche del mondo dello spettacolo.

Un posto di rilievo lo occupa Cittadellarte, la sua fondazione nata nel 1988 proprio con l’intento di mettere l’arte in relazione diretta a tutti gli ambiti dell’attività umana che formano la società.

È come un laboratorio aperto, in continuo movimento, ch ha lo scopo di portare gli interventi artistici fuori dalle mura chiuse di un museo, in diretto rapporto con la società, proprio come ha fatto e sta facendo Pistoletto, sopratutto con quest’ultimo progetto.

FIG3. Due sono i temi principali che accompagnano la realizzazione delle ultime opere, e sono la salvaguardia ambientale e il riciclo. Molte delle opere nate negli ultimi anni riprendono il simbolo del Terzo Paradiso realizzato con materiali di recupero oppure disegnato direttamente sulla terra.

Va ricordato, a titolo di esempio, uno degli interventi di land art più estesi del progetto: 160 ulivi collocati in un’area di 3000 metriquadri all’interno del bosco di Francesco d’Assisi. 

FIG4.Una delle collaborazioni più recenti di Pistoletto è stata per l’ultimo album dei Subsonica, Una nave in una foresta: l’ultima si intitola proprio Il Terzo Paradiso ed è stata scritta insieme dell’artista, che il gruppo ha voluto rendere protagonista diretto facendogliene interpretare una parte. La prima parte del brano parla dei rischi e della necessità di fare qualcosa per questo Terzo Paradiso, mentre la parte finale, che conclude anche l’album, è un dialogo con le persone di domani, quelle che rappresentano il nostro futuro.

Ovviamente anche i Subsonica sposano il progetto nell’intero, e porteranno il messagio di tutela e salvaguardia ambientale anche durante la turnée: un vero esempio di arte tutt’altro che di nicchia!

Per sapere come poter partecipare e contribuire direttamente al progetto di Pistoletto, andate sul sito www.cittadellarte.it

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