La biennale d'arte di Venezia: altre tipologie di esposizioni "I Salon Parigini"

Il Salon parigino, la prima tipologia di esposizione ha una storia molto più antica rispetto alla Biennale Veneziana. Il primo risale infatti al 1667, anno in cui venne allestita un’esposizione patrocinata dal re e a cui potevano parteciparvi solo gli artisti membri dell’accademia.

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La denominazione Salon deriva da Salon Carré (sala quadrata), ovvero il nome della sala del Louvre che dal 1725 ospitò la mostra.
Inizialmente, a questo Salon potevano accedere solo gli artisti accettati da una giuria d’ammissione: come sempre accade, per seguire i processi e i cambiamenti della storia dell’arte bisogna aver presente anche gli avvenimenti storici, che modificano uno stato, la sua struttura interna e la sua società: nel 1791 la giuria d’ammissione venne abolita (sono gli anni della rivoluzione francese, in cui si passa dalla monarchia assoluta alla Repubblica), fu poi reintrodotta nel 1798 (quando Napoleone III si proclamo’ imperatore ponendo fine alla Repubblica), fu soppressa nuovamente nel 1849, anno dei moti rivoluzionari ed infine, dal 1852, fu ricostituita, per metà da membri eletti dagli artisti stessi e per metà di nomina governativa.

Il Salon costituì anche il luogo di nascita di importanti novità: con i Commenti ai Salondi Diderot, per esempio, nacque la critica dell’arte in senso moderno.

Nel 1799 Jacques-Louis David, artista protagonista del neoclassicismo francese, decise di esporre Le Sabine al Louvre facendo pagare l’ingresso, nel tentativo di dimostrare che i proventi per le arti potessero arrivare non solo dal re o dalle istituzioni, ma anche attraverso altre vie: l’esperimento riuscì, tanto che il quadro fu visto da cinquantamila persone in cinque anni.

Sabine- David

Ma la fama del Salon parigino è legata soprattutto ad un avvenimento: il Salon des Refuses nel 1863. In quest’occasione una giuria particolarmente severa non aveva accettato una quantità numerosa di opere, cosi tante da aver generato un malcontento tale da essersi reso necessario l’intervento diretto di Napoleone III. Il sovrano visionò tali opere e decise di raccoglierle in un’altra sede del Salon, presso il Palais de l’Industrie.

Tra queste opere, numerose sono di artisti ormai quasi sconosciuti per noi, altre invece sono di artisti che saranno poi protagonisti indiscussi dell’ottocento: Pisarro, Cezanne, e soprattto Manet, con il suo famosissimo La colazione sul’erba.

 Colazione sull'erba

Dopo questo primo spiraglio di autonomia e di distaccamento dalla tradizione, un gruppo di artisti riuniti in un’associazione decise di allestire una propria mostra a parte, senza dover passare dai circuiti ufficiali ed essere quindi sottoposti ai criteri di giudizio della giuria d’ammissione. Nel 1874 fu organizzata la Prima Esposizione della Società Anonima Cooperativa degli Artisti-Pittori, Scultori, Incisori, ecc., tenutasi nello studio del fotografo Nadar e passata alla storia come la prima mostra impressonista. Vi esposero le proprie opere Monet, Renoir, Sisley, Degas, Pisarro: i protagonisti, insomma, dell’impressionismo francese.

Le loro mostre continuarono poi fino al 1886: le riceche stilistiche proseguirono e le novità arrivarono sempre più velocemente, superando quelle introdotte l’impressionismo, che divenne quasi antiquato.

Già nel 1884 si costituì un nuovo circuito alternativo: il Salon des Indipendents, nato per soddisfare le esigenze di quegli artisti che desideravano esporre la propria arte in totale libertà ed indipendenza. Tra gli artisti che vi parteciparono ricordiamo Van Gogh, Matisse, Duchamp, Munch: le mostre proseguirono per tutto il XX secolo e la Société des artistes indépendants che la organizzava è tutt’ora attiva.

L’ultima importante vetrina francese dell’arte contemporanea è il Salon d’Automne, che rappresentò il canale preferenziale delle nascenti avanguardie. La prima edizione fu nel 1903, con una sala interamente dedicata a Gauguin.

Salon_d'Automne_1912,_Paris,_works_exhibited_by_Kupka,_Modigliani,_Csaky,_Picabia,_Metzinger,_Le_Fauconnier

In questo modo e durante il corso degli anni si è passati da un’esposizione patrocinata dal re ad una totale indipendenza delle arti, in un percorso che vede viaggiare in parallelo arte e storia.

Nel caso foste interessati, è aperto il bando di ammissione al Salon d’Automne del 2014: per candidarvi avete tempo fino ad Aprile, e non è necessario essere residenti in Francia. Il comitato di ammissione c’è(e in questo caso c’è sempre stato, anche se ovviamente i canoni di giudizio sono all’antitesi di quelli del vacchio Salon ufficiale), e non resta che augurarvi.. in bocca al lupo!

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