Tra ominidi di plastica realizzati con calchi di volti veri, monete d’oro che piovono dal cielo, performance, pareti caleidoscopiche, stanze buie e insonorizzate, la Biennale d’Arte di Venezia rappresenta un’occasione in cui osservare l’arte del nostro tempo, entrare in contatto con artisti di ogni parte del mondo, sperimentare, riflettere, e perché no, anche contestare ciò che ci viene mostrato.
Le Esposizioni artistiche nacquero proprio con lo scopo di rendere l’arte accessibile ad un pubblico vasto che comprendeva anche chi, non facendo parte di quell’élite a cui di solito l’arte era rivolta, non poteva accedere così facilmente al patrimonio artistico mondiale. La prima tipologia di esposizione dell’epoca contemporanea fu il Salon parigino: famosissimo il Salon des Refuses del 1864 in cui esposero gli artisti impressionisti, ma le origini risalgono addirittura al 1667, quando per la prima volta si tenne a Parigi una manifestazione ufficiale patrocinata dal re.
La prima Biennale d’Arte di Venezia si svolse invece nel 1895. L’ultima, la 55esima edizione, si è conclusa poco più di un mese fa. L’intenzione della Commissione formata per l’occasione nel 1895 era quella di attirare il maggior numero di persone con opere di artisti famosi provenienti da tutto il mondo. L’Esposizione avrebbe riguardato pittura, scultura, disegni, acqueforti; doveva essere una raccolta delle opere più originali e significative del tempo. Gli artisti sarebbero stati selezionati dalla Commissione e avrebbero avuto accesso all’Esposizione solo su invito. Chi si presentava autonomamente avrebbe dovuto invece essere valutato dalla Commissione stessa prima di potervi accedere.
Il Padiglione che doveva ospitare l’Esposizione fu costruito in un anno ai Giardini di Castello, tra il 1894 e il 1895, e la I Esposizione venne inaugurata il 30 Aprile 1895 alla presenza dei regnanti (la I Esposizione nacque anche con l’intento di festeggiare il venticinquesimo anniversario di nozze dei regnanti).
Nel corso degli anni, gli spazi espositivi si sono ampliati, arrivando ad inglobare l’intera laguna di Venezia. Oltre al Padiglione Centrale, nel 1907 fu costruito il primo dei 28 Padiglioni fissi ai Giardini, utilizzati dai 30 Paesi che partecipano ormai ad ogni edizione della mostra: il primo fu quello del Belgio, seguito poi dai Padiglioni di Ungheria, Francia, Germania, Gran Bretagna e Russia.
Oltre allo spazio dei Giardini, l’Esposizione comprende anche lo spazio dell’Arsenale, e questi rappresentano i due poli espositivi principale della Biennale. Ma passeggiando per le calle di Venezia ci si imbatte in continuazione in eventi collaterali, che occupano i palazzi e le dimore storiche della città.
Insomma, un vero e proprio evento che per 6 mesi cambia il volto di Venezia, rendendola ancora più bella e ancora più artistica di quello che già è.
La storia della Biennale d’Arte nel XX secolo non fu continua, ma ebbe delle interruzioni: tra il 1918 e il 1919 la Biennale non si svolse a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale; la stessa cosa accadde tra il 1942 e il 1948.
Nel 1972 venne introdotta una novità, per la prima volta la mostra aveva un tema: Opera o comportamento, e così sarà negli anni successivi. In questo modo quindi si separarono da una parte i Padiglioni nazionali, in cui le amministrazioni dei Paesi che gestiscono i padiglioni nominano un curatore e un commissario che si occupano di organizzare la mostra, per rappresentare in modo significativo il patrimonio culturale del proprio paese; dall’altra il Padiglione centrale, in cui espongono solo artisti scelti dal curatore, nominato ad ogni edizione.
Il tema dell’ultima Esposizione e’ stato Il Palazzo Enciclopedico: il curatore Massimiliano Gioni ha voluto ricordare Marino Aurti, artista italo-americano che nel 1955 aveva progettato un Museo (mai realizzato) che avrebbe dovuto contenere tutto il sapere umano. La mostra ha voluto ripercorrere l’idea e il sogno di possedere una conoscenza universale, sogno che attraversa tutta la storia dell’arte e dell’umanità.
Per la prossima Biennale d’Arte di Venezia si dovrà aspettare il 2015: nel frattempo, se volete documentarvi in modo più approfondito visitate il sito www.biennaledivenezia.it.
Vi lascio suggerendovi la visione di uno spezzone cinematografico divertente tratto dall’episodio “Le vacanze intelligenti” del film “Dove vai in vacanza?” del 1978, dove Alberto Sordi e Anna Longhi visitano la Biennale, e con ironia prendono in giro quel modo di intendere l’arte contemporanea come qualcosa di quasi divino e irraggiungibile. Il giusto modo per sdrammatizzare e magari invogliare chi non c’è mai stato a farci un giro nel prossimo 2015!
Cercatelo su youtube e buona visione!