Sono due gli appuntamenti in programma della compagnia teatrale “La Gilda delle Arti”, in scena alle 20.45 al Museo del Falegname Tino Sana ad Almenno San Bartolomeo il 9 marzo in occasione della festa della donna e il 16 marzo presso il salone del comune di Osio Sotto con “La Locandiera” di Goldoni. Come ha sottolineato la regista Miriam Ghezzi: “Abbiamo deciso di inscenare il testo goldoniano ma allegerendolo in modo tale da renderlo accessibile a tutti e tagliando alcune parti dell’originale che rischiavano di appesantire troppo la messinscena”.Qui tutti i personaggi hanno dei rimandi alle maschere della Commedia dell’Arte, come la protagonista Mirandolina (interpretata proprio da Miriam) che come Colombina agisce per intrigo ma senza rendere drammatica la situazione . il servitore Fabrizio, altro personaggio della pièce, riprende invece le fattezze di Brighella ma con inserti in bergamasco, recuperando la maschera del servo scaltro e intelligente, altro tipo fisso della Commedia dell’Arte.
Il Cavaliere di Ripafratta, altro personaggio clou della vicenda e interpretato dall’attore e regista Nicola Armanni, giungerà alla locanda della protagonista affermando di disprezzare il genere femminile e facendo scattare in Mirandolina il desiderio di rivalsa. L’astuta locandiera farà infatti innamorare di sé il Cavaliere seducendolo ed infine respingendolo dopo la sua dichiarazione d’amore. Anche qui si può trovare un rimando ad un altro importante tipo fisso della Commedia dell’Arte, ovvero il Capitano, orgoglioso ed arrogante. Non mancano anche i due corteggiatori di Mirandolina: il Conte ed il Marchese, il primo un nobile arricchito, convinto di poter comprare la protagonista grazie alla sua ricchezza e ai suoi doni e il secondo, convinto che Mirandolina si innamori di lui per il suo sangue nobile.
“La scaltrezza di Mirandolina sta proprio nel provocare gli uomini facendo in modo che si innamorino di lei ma senza mai concedersi”, spiega Miriam. “Con questo spettacolo invitiamo il pubblico ad immedesimarsi nei personaggi, senza mettere in cattiva luce nessuno di essi, ma abbiamo piuttosto cercato di lavorare sugli aspetti comici di ciascuno”. La pièce sarà inserita all’interno della rassegna “Il Teatro di Goldoni”, all’interno del progetto “Zat Zingonia a Teatro”, organizzato dai quattro comuni di Boltiere, Verdellino, Osio Sotto e Ciserano, con l’intento di proporre un teatro di qualità. Della rassegna fanno parte anche altri importanti opere goldoniane, come “L’Arlechi servitor di due padroni”; “La famiglia dell’antiquario, ossia la suocera e la nuora”; “La locandiera” e infine un’opera tratta dalle “Memorie” di Goldoni, una sorta di autobiografia artistica con un copione in cui vengono ricostruite le ambientazioni della Commedia dell’Arte dal punto di vista del drammaturgo. Qui protagonista diviene la voce di Goldoni che riattraversa le vicissitudini delle compagnie con cui ha lavorato e descrive la nascita dei suoi copioni fino alla “Locandiera” per spiegare attraverso ciò il suo rinnovamento e la sua riforma del teatro italiano, con la scelta di togliere la maschera agli attori, a differenza dei tipi fissi della Commedia dell’Arte e di utilizzare personaggi non più stereotipati. Un viaggio a 360 gradi all’interno del Teatro di Goldoni, padre e della commedia moderna e grande riformatore culturale.