Cosa succede a Longuelo?

Per un pomeriggio abbiamo preso possesso di una piazza. Dove? Nel quartiere di Longuelo, a Bergamo.

A noi piace occupare gli spazi aperti, le piazze, oppure chiudere le vie per farle diventare delle piazze. Perché? Perché ci piace l’umanità che si scatena mentre le persone passeggiano, si incontrano, si salutano, dimenticandosi per qualche ora di essere in città, dentro un appartamento, con i problemi di parcheggio, o l’insofferrenza per gli schiamazzi. Ci piace vedere i bambini che si approriano delle strice di mezzaria per giocare con le macchinine, o giocarci saltandole mentre i genitori parlano con amici senza l’ansia di macchine e motorini. Ci piace la gente alla finestra che guarda incuriosita. Ci piacciono gli anziani che scendono in strada con i nipoti ricordandosi quando erano nipoti. Ci piace la centralità di un incontro umano che supera tutti i confini, anche quelli ideologici, per dare sfogo a qualcosa che abbiamo smesso d capire stando nei nostri salotti ma che in un attimo ci alleggerisce, rendendoci solari, luminosi, belli. Ci piace la libertà.

La libertà è la nostra droga, non ne possiamo fare a meno, la vogliamo. Ci rende dipendenti dai nostri piccoli sogni, che proviamo a realizzare per poter dire con soddisfazione “Be’ almeno ci abbiamo provato”. Ci fa vivere lo spazio con le nostre idee, con la speranza che anche altri vogliano farlo e scoprendo che tutti abbiamo lo stesso desiderio. Ci da la capacità di rivivere uno spazio rendendo Bergamo Città Altra, scoprendo spazi che non sapevano come prendere, pietrificati dalla “burocrazia” che tutto regolamenta e timbra.

Scrivendo questo mi viene in mente Bernard Blier nel film la “Grande Guerra” quando recitava la parte del capitano Castelli detto “Timbro tondo”, un piccolo burocrate della fureria che per una scopa chiedeva un timbro tondo sui documenti. Queste sono le nostre difficoltà, questi i problemi che si possono superare solo incontrando chi vive “il sistema burocratico” facendolo ragionare. Noi l’abbiamo fatto perché la libertà è una droga che ti porta a fare tutto, anche capire. Abbiamo ascoltato, scritto, bollato, protocollato, incontrato, telefonato, parlato, capito e ottenuto. Una volta abbiamo avuto la possibilità di chiudere una via, bella, antica, di cultura, ora abbiamo a disposizione una piazza, meno antica, meno bella, ma di cultura. Perché la cultura la fa la gente, e anche se a volte “la gente è strana” parafrasando Mia Martini, è con lei che la cultura diventa libera di circolare, di incontrare, stupire, far sorridere e rendere umane le persone, anche i burocrati che amano le marche da bollo, i documenti ordinati, e i timbri tondi.

Il 29 giugno abbiamo ottenuto l’uso di piazza Quarenghi (quella davanti al Bar Bazzini) e la possibilità di sfogare la nostra creatività.

Hulalà Baazar

Francesca e Marta, le terribili del nostro progetto Bureua FerTì, si sono sbizzarrite e hanno voluto realizzare una piccola casbah a Bergamo. Il loro buon gusto ha fatto sì che accanto a una zona mercatino con 25 espositori, che sarà all’ombra di gazebo fornitici dagli amici del Bar Bazzini,  ci sarà una zona salotto allestita con le piante coltivate nel carcere di Bollate, rivendute a Bergamo da Hydroware, e con i cuscini di Clo’et Ambulatorio dei Capricci di Paola Dente. Perla della giornata è il laboratorio “Le Cinéma Imprimé – workshop di stampa e immagini in movimento” di Michela Facchinetti ideatrice di Kiwilab e di Chiara Albanese del progetto Lucciole.
Un modo per confrontarsi con l’arte della xilografia e la costruzione di un taumatropio il “prodigio ruotante” all’origine del cinema di animazione.

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Programma della giornata

14.00

apertura del bazar

15.00

Le Cinéma Imprimé – workshop di stampa e immagini in movimento” per adulti e bambini.
Il workshop prevede iscrizione, per la prenotazione scrivere a:

kiwilab.kiwilab@gmail.com oppure a lucciole@chiaraalbanesi.com

Sono previste due sessioni di workshop:

adulti, 15 – 17 / 18 – 20; bambini, 15.30 – 16.30 / 17.30 – 18.30

19.00

Dj set con i Fratelli Morbidezza e aperitivo al Bazzini

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