Un pittore itinerante: Lorenzo Lotto a Bergamo.

Nel 1513 giunse a Bergamo Lorenzo Lotto, chiamato in città per realizzare la Pala Martinengo, commissione affidatagli dal conte Alessandro Martinengo Colleoni, figlio adottivo del condottiero Bartolomeo, per la Chiesa dei Santi Domenico a Stefano. Il prezzo pattuito era di 500 ducati, una cifra considerevole per un’opera che doveva far parte di un progetto altrettanto importante: infatti la chiesa doveva diventare il luogo di sepoltura del conte, rinnovando così la tradizione avviata dal padre (sepolto nella ben nota Cappella Colleoni, a ridosso di S.Maria Maggiore). Il 15 Maggio 1513 Lotto firmò il contratto stipulato col conte, ma portò a termine l’opera solo 3 anni più tardi, nel 1516. Nella pala, ora conservata nella chiesa di S.Bartolomeo poiché la chiesa che l’ospitava fu distrutta, la Madonna col Bambino sono posti su un trono rialzato. In basso una schiera di santi tra cui S.Alessandro, riconoscibile dall’armatura, omonimo del committente che di questi ne conserva probabilmente i tratti del volto, la santa accanto a lui in cui invece è probabilmente ritratta la moglie Barbara, e poi i santi Domenico e Stefano.

pala martinengo

In basso due angioletti giocano con un drappo di tessuto: l’atteggiamento giocoso dei putti è un tratto distintivo nelle pale del Lotto.
Dopo questa prima commissione Lorenzo Lotto restò a Bergamo per 12 anni, e questo periodo è considerato il più felice della vita dell’artista, almeno dal punto di vista della carriera e delle relizzazioni pittoriche. Nel 1521 dipinse altre due opere: la pala di S.Bernardino e la pala di S.Spirito. Non ci sono documenti che attestino le vicende legate a quest’ultima, che fu dipinta probabilmente quasi in contemporanea alla pala di Martinengo. Commissionatagli da Balsarino Marchetti Angelini, in quest’opera l’ambientazione non è architettonica ma paesaggistica; i personaggi appaiono monumentali, la Vergine e il Bambino sono posti anche qui in trono e circondati da santi. In basso, troviamo un putto che abbraccia forse troppo energicamente un agnello.

s spirito

Stessa composizione anche per la pala di S.Bernardino: ambientazione esterna, appena visile dietro il grande baldacchino sostenuto da quattro angeli. I colori in quest’opera sono forti, accentuati, e alcuni accorgimenti fanno pensare che il pittore abbia voluto fermare improvvisamente il momento: l’angelo che si volta di scatto e interrompe la scrittura, il drappo che scivola dal gradino, il tramonto che sta avvolgendo la scena.

s bernardino

Un altro avvenimento importante coinvolse Lotto durante gli anni trascorsi a Bergamo: nel 1518 si decise di rinnovare l’altare maggiore della chiesa di Santa Maria Maggiore, e il pittore venne chiamato come consulente ai lavori. Fu interpellato poi successivamente, nel 1522, anche per i progetti che riguardavano la costruzione del nuovo coro ligneo della cappella maggiore della chiesa, salvo poi esserne improvvisamente escluso l’anno seguente: forse fu per questo torto subito che Lotto lasciò la casa di San Michele al Pozzo Bianco per trasferirsi a Trescore Balneario. Qui il pittore affrescò per il gentiluomo Battista Suardi l’Oratorio annesso alla sua villa. I lavori si conclusero nel 1524, e nello stesso anno l’artista fu richiamato dal Consorzio di S.Maria Maggiore, con cui stipulò un nuovo contratto: Lotto avrebbe dovuto realizzare le tarsie per i sedili della parte anteriore del coro decorate con scene dell’Antico Testamento, per un compenso di 9 lire per le scene narrative a colori e 1 lira e 14 soldi per i coperti a chiaroscuro, che servivano per proteggere le tarsie che si sarebbero altrimenti rovinate col passare del tempo.
Il compenso pattuito era in realtà sfavorevole per Lotto, che l’anno seguente chiese difatti un aumento, che gli fu tuttavia negato. Questo diede il via ad un diverbio che lacerò i rapporti tra l’artista e il Consorzio, e portò Lotto ad allontanarsi da Bergamo e trasferirsi a Venezia, da dove continuò, per mantenere fede all’impegno preso, a spedire i cartoni con i disegni delle tarsie e a chiedere invano un compenso maggiore.
Lorenzo Lotto è considerato dalla critica un pittore itinerante, toccò diverse regioni tra cui la Lombardia, il Veneto, le Marche, lavorò per committenti illustri e formò così la sua fortuna.
Seppe creare un linguaggio autonomo agglomerando la tradizione con le innovazioni con cui entrava in contatto; dalla sua pittura traspare inoltre un’ansia spirituale non ancora ben identificata dagli studiosi: alcuni ritengono che sia stato vicino al luteranesimo, ma certi fatti fanno pensare al contrario.

Ora, munitevi di mappa, macchina fotografica e voglia di sgambettare: vi lascio un itinerario con alcune opere cui potrete ripercorrere il percorso bergamasco di Lotto. Buona visione!

1. Madonna con Bambio e santi (Pala Martinengo), Chiesa di S.Bartolomeo, Bergamo.
2. Madonna con Bambino e santi (Pala di S.Bernardino), Chiesa di S.Bernardino in Pignolo, Bergamo.
3. Madonna con Bambino e santi (Pala di Santo Spirito), Chiesa di S.Spitito, Bergamo.
4. Ritratto di Lucina Brembati, Accademia Carrara (Palazzo della Ragione), Bergamo.
5. Nozze mistiche di S.Caterina, Accademia Carrara(Palazzo della Ragione), Bergamo.
6. Sacra Famiglia con S.Caterina d’Alessandria, Accademia Carrara(Palazzo della Ragione), Bergamo.
7. Trinità, Museo Diocesano Adriano Bernareggi, Bergamo.
8. Affreschi della Cappella della Vergine, Chiesa di S.Michele al Pozzo Bianco, Bergamo.
9. Affreschi con Vita di Cristo e Storie di S.Barbara, Oratorio Suardi, Trescore Balneario.
10. Polittico dei Santi Vincenzo e Alessandro, Chiesa dei Santi Vincenzo ed Alessandro, Ponteranica.

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