Vortici di Energia!

Un tempo era abitato da mostri marini, oggi, lo Stretto di Messina, è un importante lungo di sperimentazioni alla ricerca di risorse alternative e rinnovabili.

Stretto di Messina Foto1

La potenza dell’acqua

Parliamo spesso di energia eolica, solare, ma quella idroelettrica, è poco menzionata, eppure, conosciuta già dagli antichi greci e romani, che sfruttavano l’energia cinetica prodotta dal fluido, per attivare macchine complesse come i mulini.
I mari della Terra coprono il 70% della sua superficie, questa risorsa non va certo sottovaluta! L’energia delle correnti di marea è una delle fonti più interessanti e inesplorate, si pensi che solo in Europa, la disponibilità di questo tipo di risorsa è pari a 75 milioni di Kilowatt!

La turbina del futuro

A Messina, spetta il primato di città al mondo a produrre energia dal mare!
Infatti, da circa tre anni si sfrutta la potenza delle correnti marine, molto note in quel tratto di Mediterraneo, dove la velocità massima è di circa quattro nodi.
Nello Stretto la corrente non è mai ferma, ogni sei ore circa inverte il verso di scorrimento, mentre la sua intensità varia con un periodo di quattrodici giorni.
Il progetto, sfrutta proprio questo potenziale, convertendo energia cinetica in energia meccanica di rotazione la quale, a sua volta, è convertita in energia elettrica.
Il sistema rispetto altri dispositivi, essendo del tipo “non a barriera”, non impatta, infatti, è posto su una piccola piattaforma a circa centocinquanta metri al largo delle coste.
Prima solo sperimentale, l’Enel da un paio di giorni, ha allacciato la turbina ad asse verticale Kobold, alla rete nazionale. Per adesso si riversano solo 40 kilowatt, ma il progetto è ambizioso, pensate cosa vorrebbe dire moltiplicare le turbine nei nostri mari!

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Scilla e Cariddi tra miti e realtà

Il tratto di costa dov’è istallato Kobold, è lo scenario di antichissime leggende.
La vista dei famosi vortici delle Stretto faceva molta paura ai pescatori. Secondo la tradizione riportata nell’Odissea, Scilla era una ninfa che fece innamorare Glauco, figlio di Poseidone, metà uomo e metà pesce. L’amore di Glauco non era ricambiato dalla bella siciliana, così il semidio andò dalla maga Circe, per chiedere una pozione d’amore, la quale però voleva Glauco tutto per sé. Presa dalla gelosia, Circe si vendicò su Scilla e la trasformò in un mostro, al posto delle gambe spuntavano sei musi feroci di cane! Per l’orrore Scilla si gettò in mare e andò a vivere nella cavità di uno scoglio. In principio, anche Cariddi era una ninfa ma, andò contro il volere di Zeus che la trasformò in un enorme mostro marino, che formava i vortici con la sua immensa bocca, capace di inghiottire le navi di passaggio.

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Credits foto: www.adag.unina.it; www.marcocrupi.net; Museo Interdisciplinare Regionale di Messina

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