“Arte come mangi”: quando il cibo incontra l’arte

Nella rappresentazione artistica il cibo ha sempre svolto un ruolo se non da protagonista, comunque di un certo rilievo. L’uovo di struzzo in una sacra rappresentazione, ad esempio, che simboleggia la creazione (vedi la pala di Brera di Piero della Francesca), la mela bacata della Canestra di frutta di Caravaggio (forse l’opera più conosciuta in cui il cibo la fa da protagonista assoluto), fino ad arrivare alle patate sulla tavola dei celebri Mangiatori di Van Gogh. Come non citare poi Arcimboldo, artista che con gli ortaggi realizzava veri e propri ritratti: un mix di genialità ed infantilità per dipinti che rappresentano un punto fermo della storia dell’arte.

FIG1

Cibo non solo rappresentato, ma anche utilizzato nell’arte: non bisogna dimenticare la tempera d’uovo, invenzione tutta italiana del Quattrocento ma utilizzata anche dagli artisti del Rinascimento e fino al Seicento. Insomma, il cibo è sempre stato presente, forse anche perché effettivamente l’importanza che detiene non è sotto-valutabile, e prima di rispondere ad altri bisogni, conviene soddisfare quelli primari: prima si placa la fame da morsa allo stomaco, e poi quella di curiosità.

Il tema del cibo, e soprattutto della fame nel mondo, come ben si sa ormai da qualche mese è al centro di Expo 2015, che si propone appunto di trovare risposte adeguate per Nutrire il Pianeta. Se effettivamente questo evento riuscirà a portare qualche proposta positiva ed efficiente, sarà solo il tempo a decretarlo. Intanto, una serie di eventi collaterali rispondono a quella fame di conoscenza, curiosità e bellezza.

FIG2

Alla Triennale di Milano ad esempio è visitabile per tutta la durata di Expo la mostra Arts&Food: un viaggio dal 1851 (anno della prima Esposizione Universale) fino ai giorni nostri per raccontare il rapporto tra arte, cibo, design e vita quotidiana. Impossibile non citare la Mozzarella in Carrozza di De Dominicis, un’installazione che, riprendendo il nome quasi poetico di un piatto tipico italiano, ne ripropone una versione tutt’altro che metaforica. Una vera mozzarella fresca adagiata sul sedile di una carrozza ottocentesca, come fosse una principessa.

copertina

Arts & Foods coinvolge tutti i media e linguaggi: dalla pittura alla scultura, dal video all’installazione, dalla fotografia alla pubblicità, dal design all’architettura, dal cinema alla musica e alla letteratura, così da fornire anche un panorama sull’evoluzione dei mezzi artistici di comunicazione. Germano Celant, curatore della mostra, racconta che il percorso si articola con un andamento cronologico che copre il periodo dal 1851 (data appunto della prima Expo a Londra e dell’avvio della modernità) all’attualità, attraverso la creazione di ambienti dedicati ai luoghi e agli spazi del convivo, sia in ambito privato sia nella sfera pubblica – dalla sala da pranzo alla cucina, dal bar al cibo da viaggio – in cui arredi, oggetti, elettrodomestici e opere d’arte creano una narrazione di forte impatto visivo e suggestione sensoriale.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *