Sono solo soldi.

E’ sempre e solo denaro, nulla di più. Se fatto velocemente è speso malamente, se sudato non è goduto.

Tutti vogliamo il denaro, anche io che in questo momento sto scrivendo, ma il problema non è chi lo vuole ma perché lo vuole:. IO se lavoro lo faccio per essere pagato perché così posso soddisfare bisogni appagabili solo con l’uso dei soldi.
Tutti troviamo utilità in questo mezzo, di cui conosciamo pregi e difetti, soprattutto i secondi, tant’è che tutti sappiamo che non bisogna diventarne dipendenti, ammalarsi di denaro o deprimersi per il denaro, perché sappiamo di ragionare rispetto a un mezzo, che ci può aiutare, ma non cambiare la vita. Però non lo facciamo.

Se ammettessimo che per secoli ci siamo autoconvinti che l’unico modo per poter essere felici fosse avere denaro, e ammettessimo di non poter più sostenere questo tipo di visione oggi perché illogica, irreale e di nessun aiuto per l’evoluzione di ogni società umana, accetteremmo il fatto che proprio questo modo di vedere il denaro ha determinato recessioni, distruzioni e stragi, e (probabilmente) potremmo arrivare al grande cambiamento: riportare il denaro al suo ruolo di mezzo che aiuta i rapporti di scambio, azzerando la visione di oggetto magico della felicità.

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Riflettere su questo mi fa stringere lo stomaco, innanzitutto perché di denaro non ne posseggo granché e rendermi conto di essere uno sfruttato un po’ mi intristisce, in secondo luogo perché riflettendo su chi ha sempre voluto tanto denaro scopro la “razza” degli ipocriti, persone con una cupidigia quasi infinita che rendono paradossali tante situazioni. Paradossalmente il denaro viene disprezzato da tutte le religioni ma cercato da influenti religiosi: Marcinkus è un buon nome per dare forza al mio ragionamento e come sciabolata finale aggiungo padre Decaminada, arrestato per una piccola “cresta” sulle spese di circa 14 milioni di euro.
Individuata l’ipocrisia di alcuni atteggiamenti approfondisco la ricerca, scoprendo che avvalorare la mia “tesi” è un concetto sbagliato, perché sono gli altri ad aver costruito la tesi, infatti senza impegnarmi in grandi riflessioni mi basta nominare lo I.O.R. e l’A.P.S.A.  (nata nel 1967) acronimo di Amministrazione Patrimonio Sede Apostolica.

l’Istituto Opere Religiose è nato nel 1942, consta ben 44.000 conti correnti – pur non essendo una banca – mentre l.A.P.S.A detiene una percentuale talmente elevata di immobili per cui lo Stato Vaticano risulta essere tra i primi proprietari a livello mondiale. Entrambi gli apparati dello Stato Pontificio, protettore della religione cattolica, si rifanno al Papa, il primate in Italia del cristianesimo cattolico, la religione che professa l’amore, la carità e la vita in povertà.

Ma al di là di questo inizio e andando oltre alle difficoltà oggettive di un’intera generazione di precari, pensionati mal pagati, tartassati, politici miopi e incapaci di capire cosa stia accadendo al di fuori del palazzo – scrivo anche di quelli che prima erano fuori e ora sono dentro senza capirci nulla – mi rendo conto che se parliamo di denaro stiamo sempre e solo parlando di soldi, cioè di niente, perché le uniche cose che valgono sono le persone, la natura e tutti gli esseri viventi. Questa frase può suonare come retorica di Scientology, o regalata da qualche visione filosofica new age, ma usando la parola verità “alla cattolica” dichiaro che: in verità(!), in verità vi dico che sono riprensi solo i pensieri di Francesco d’Assisi, Antonio da Padova e – per un finale dolce – quelli del vescovo “moro”  Zeno da Verona, tutti proclamati santi e patroni di qualcosa.

Ovviamente sembrerò un comunista nel pensare queste cose e pur ammettendo di sentirmi idealmente tale, oltre che consapevole di amare un’utopia irrealizzabile, dichiaro altrettanto candidamente di sentirmi oggettivamente e stupidamente cristiano, senza cadere in contraddizione, perché se ricordo le cose belle di questa visione religiosa, anche quelle insegnatemi durante il noiosissimo – per me – catechismo oratoriale, ricordo due concetti sublimi:”Ama il prossimo tuo come te stesso” e “Gli ultimi saranno i primi” oltre al dimenticatissimo “Vivi nella carità”, una sorta di comunismo primorde scevro dai concetti di classe, mercato, confini e centralità dello stato.

Fermando gli approfondimenti e rifocalizzandomi sull’oggetto della mia riflessione mi viene spontaneo scrivere: Sono Solo Soldi. Non si possono mangiare e non si possono succhiare perché oltre al pessimo sapore non si consumano facilmente, quelli metallici pesano nelle tasche, sformando i pantaloni, e infine se domani valessero zero servirebbe terra e non denaro per poterci nutrire, perché anche dal prato di casa nostra si potrebbe ricavare qualcosa da mangiare mentre, come insegna Pinocchio, i soldi seminati crescono solo nel campo dei Miracoli, nel paese di Acchiappacitrulli.

Sono Solo soldi, meglio il sorriso di una persona, se in più ti vuole bene vale più di qualsiasi oggetto prezioso.

Dario Argento's Dracula 3D Photocall - 65th Annual Cannes Film Festival

Be’ naturalmente il sorriso può essere anche il suo..

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