Gunther von Hagens: come trasformare un cadavere in opera d'arte.

Ci si è sempre chiesti che cosa succede dopo la morte. La Chiesa ci da una risposta, ma diverse ne arrivano anche da tutti i campi dell’arte, dalla letteratura alla pittura alla scultura.
Non ci si domanda solo dove vada a finire la nostra anima (sempre che si creda di possederne una), ma anche il nostro corpo: con la morte il cuore cessa di battere, il sangue cessa di scorrere nelle vene, i polmoni cessano di pompare ossigeno. Tutto si ferma, e man mano inzia quel processo di decomposizione che distrugge ossa, muscoli, pelle, fino a lasciare soltanto polvere.

Ballerina

Sappiamo anche che ci sono modi per impedire, o modificare, questo processo: con la cremazione il cadavere viene ridotto a gas e frammenti ossei; con l’imbalsamazione si preserva addirittura integro il corpo. Proprio l’imbalsamazione è alla base di un processo inventato da un anatomopatologo tedesco che ha suscitato diverso scalpore negli ultimi anni: Gunther Von Hagens.
Il processo in questione si chiama plastinazione: si tratta nello specifico di sostituire tutti i fluidi corporei e i grassi solubili con resine, che poi attraverso l’azione della luce, del gas o del calore si solidificano e bloccano appunto la decomposizione del corpo. È una tecnica inventata inizialmente a scopo scientifico, per la formazione degli studenti di medicina; tuttavia, lo scalpore e l’interesse mediatico che ha suscitato hanno fatto si che nascesse una vera e propria mostra itinerante di questi corpi: “Body Worlds”.

Ginnasta

In questa mostra, ora a Bologna fino al 16/02/14, si possono vedere, uno dopo l’altro, dietro teche protettive oppure senza, corpi o parti di essi scorticati e trattati appunto con la plastinazione. Sembrano finti, sembrano di plastica, sembrano modellini anatomici. Quando tuttavia ci si sofferma un attimo su di essi, ci si rende conto che quello che si ha di fronte è un’opera d’arte/scientifica, ma era anche una persona che camminava, respirava, parlava. Allora cambia tutto. Allora sembra di guardare un pò dentro noi stessi, un pò come guardarsi allo specchio che, dopotutto, siamo fatti cosi! Siamo proprio fatti in quel modo, e per la prima volta e in modo cosi eccezionale riusciamo a vederlo coi nostri occhi.

Giocatore di Basket

Muscoli, vene, capillari, nervi: tutto ci viene mostrato come è, in quei corpi immobile, dentro di noi continuamente in movimento. Ma quei corpi poi, da dove vengono? Qui sta un’altra sorpresa. L’Institute for Plastination, nato nel 1993 per volontà di von Hagens, raccoglie le donazioni di persone che, in vita, decidono di lasciare il proprio corpo all’istituto. Da allora si contano oltre 13000 donatori registrati.
C’è chi ha definito queste opere macabre, tanto da soprannominare Gunther von Hagens “Dottor Morte”. Tuttavia, von Hagens è considerato un artista a tutti gli effetti: egli percepisce l’elemento estetico insito nel corpo umano, esattamente per come è fatto, e alcune pose che von Hagens fa assumere a questi corpi ne risaltano l’armonia. Ci sono la ballerina, il giocatore di basket, il ginnasta; vere e proprie sculture che sembrano fermare il tempo e bloccano l’istante in cui viene effettuato il movimento.
Tanto scalpore, tanto clamore, ma circa 38 milioni di visitatori in tutto il mondo.

Se volete saperne di più, o se pensate di dare in lascito il vostro corpo all’Istituto, visitate il sito ufficiale: www.bodyworlds.com

Ulteriori articoli della stessa autrice: 

Auguste Rodin: il movimento nella scultura.

Bellezza, religione, alchimia: Parmigianino, un artista rinascimentale.

Tra il dubbio e la certezza: Magritte e la sua arte.

Pollock e la pittura d’azione

Marina Abramovic e la creatività della Perfomance Art.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *