Tra il dubbio e la certezza: Magritte e la sua arte.

Questa non è una pipa. Ceci n’est pas une pipe. Quante volte abbiamo visto questa frase, ripresa e riutilizzata in contesti diversi, e ci siamo domandati che cosa avesse voluto dire?

ReneMagritteCeciNEstPasUnePipeOuLaTrahisonDesImages1929

L’opera a cui si riferisce è un quadro del 1929 di René Magritte, artista belga vicino alla corrente del Surrealismo, e il ragionamento che sta sotto quest’immagine è tanto semplice quanto complesso e affascinante. Il pittore si chiese: “Chi direbbe che la mia rappresentazione di una pipa è una pipa? Chi potrebbe fumare la pipa del mio quadro? Nessuno!”. E quindi, non è una pipa. Niente di quello che è rappresentato è una pipa, ma prendendo in considerazione solo il quadro come dato oggettivo abbiamo: un testo, in realtà dipinto, quindi un dipinto che simula un testo e un disegno di una pipa che simula una pipa. Magritte non cercò mai la spettacolarità nei suoi quadri, semplicemente dipinse gli oggetti come ci appaiono, in questo caso ragionando sull’uso della parola e del linguaggio (non a caso il quadro si intitola La Trahison des images-Il tradimento delle immagini). L’artista qui nominò quello che non ha bisogno di essere nominato perchè già conosciuto, negando però che si tratti di quello. Il testo quindi mente? Non necessariamente, perchè come abbiamo visto prima, la pipa nonostante abbia tutte le caratteristiche dell’oggetto-pipa, non si può fumare quindi pipa non è.

Il fascino di quest’artista non sta tanto nella resa artistica dei suoi quadri, che se parliamo di colore o profondità sono in realtà molto semplici, ma la vera poetica sta tutta nel ragionamento dietro il risultato finale.

La Corde Sensible, 1960

Ne La Corde Sensible (La corda sensibile) una nuvola è sorretta da un gigantesco bicchiere di cristallo che sta tra cielo e terra in un paesaggio di montagna. Magritte si domandò come possano le nuvole stare sospese nel cielo, e si rispose in questo modo: possiamo credere che quest’immagine sia impossibile, oppure possiamo prenderne atto e immergerci nella magia che trasmette.

Ogni quadro di Magritte ci regala una visione nuova, diversa, una sorpresa che una volta svelata non può che lasciare a bocca aperta.

Alcuni temi ricorrono frequentemente nelle sue opere, e tra questi uno in particolare, l’uomo con la bombetta. È il simbolo dell’uomo borghese e anonimo del 900, a cui in realtà l’artista non si identificò mai, rifiutando l’arte come concezione borghese di prodotto di qualità destinata a deliziare gli occhi. I suoi quadri non esprimono l’interiorità dell’artista ma svelano un mistero che si rende visibile attraverso gli occhi di chi guarda.

lagrande guerra

Ne La Grande Guerre (La grande guerra) un uomo a mezzo busto vestito in giacca e cravatta indossa sul capo una bombetta, ma il volto è coperto da una mela verde. Un oggetto insignificante quale può esserlo un frutto si sostituisce prepotentemente al volto dell’uomo nascondendone i connotati, rendendo la figura totalmente anonima e ostacolando il nostro sguardo che automaticamente va a cercare lo sguardo del ritratto. C’è ancora qualcosa in più però: l’uomo stesso nasconde una parte di cielo con la sua figura, ma di questo non ce ne preoccupiamo, perchè è giusto ed è più importante vedere il personaggio raffigurato che il cielo in sottofondo. Neanche il titolo è casuale, ma si riferisce alla prima guerra mondiale, una situazione in cui i soldati diventano solo numeri e la personalità viene totalmente annullata da oggetti non più significanti di una mela.

magritte_falso-specchio

Prendiamo in esame un’ultima opera, Le Faux Miroir (Il falso specchio): un occhio si estende per tutta la tela, ma l’iride non è altro che un pezzo di cielo in cui scorrono le nuvole e in cui, volendo, la pupilla può diventarne il sole oscurato. Una serie di associazioni arrivano alla mente, se pensiamo anche solo ai modo di dire più comuni, “gli occhi sono lo specchio dell’anima” e “hai il cielo negli occhi”.

L’iride qui diventa esattamente ciò che l’occhio sta guardando, un cielo limpido, ma la pupilla nera ostacola questa visione celeste.

Abbiamo visto alcune opere di un artista che, sebbene diversamente da altri e con uno stile più pacato, ma di certo comunicativo, ha contribuito alla rivoluzione surrealista del 900.

Se volete qualche informazione in più potete visitare il sito della fondazione Magritte www.magritte.be (però niente giochi questa volta!).

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