Con questo articolo riprendiamo un argomento affrontato, a più riprese in questi mesi, riguardante il destino di Cinecittà.
Da anni si stanno fronteggiando due visioni diverse per l’uso e lo sviluppo delle attività di Cinecittà, o la “Città dei Sogni”, che sono diametralmente opposte l’una all’altra sia nelle ipotesi che nelle finalità. La prima è quella dell’interesse finanziario, che vorrebbe riadattare un’intera area a beneficio anche del turismo, l’altra è quella della produzione cinematografica, che vede in un addetto ai lavori un promotore del “rinnoviamo ma senza stravolgere”. Cinecittà può sembrarci lontana anni luce dal nostro quotidiano, ma in realtà è un ripetersi costante di ciò che è quotidiano intorno a noi, la speculazione, l’appetito affaristico, le necessità lavorative di molti contro gli interessi di pochi, e l’illusione che tutto debba evolversi, anche sparendo, in nome della produzione e del bilancio. Sarà anche vero e sicuramente è importante sotto certi aspetti, ma perché deve essere per forza così?
Con questa domanda in testa abbiamo affrontato con Enzo De Camillis un lungo percorso per capire cosa sia successo e per valutare, oltre che sostenere, nuovi progetti che possano ricreare occupazione, rilancio e anche rinnovo, all’interno di uno spazio che non è solo cemento ma luogo di cultura.
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