Giovani e alcolismo

 

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È il primo bicchiere a fregarti!

Mi chiamo Isabella e sono un’alcolista. Ho iniziato a bere a 37 anni, relativamente tardi rispetto alla media, ma da allora è stato un inferno.

Il dramma dell’alcool è che non puoi sapere prima se diverrai dipendente da questa sostanza, io prima ero assolutamente astemia. È come guidare per la prima volta un bolide, una Ferrari: può essere che si riesca a controllarla ma è ancor più probabile schiantarsi. E ciò non dipende dalla volontà, come i più pensano, ma da una sorta di predisposizione genetica, psicologica, non so, che hai, ma che non sai di avere. Questa predisposizione è molto democratica, colpisce a caso giovani, meno giovani, ricchi e poveri, gente acculturata e non. Nel tuo cervello si attiva una sorta di “autostrada” per l’alcol che devi percorrere, assumendolo, giornalmente, settimanalmente, mensilmente, non importa, è sempre una “non vita”. Dalla mia prima bevuta è iniziata una spirale senza fine: ricadute, periodo di astinenza, benessere e poi da capo nuova ricaduta. È come vivere con un cancro che ti erode lentamente ma inesorabilmente non tanto e non solo il fisico, ma soprattutto la mente, l’energia, la voglia di vivere. E contemporaneamente i familiari, gli amici, le persone che ti vogliono bene un po’ alla volta si allontanano, impotenti di fronte a questa situazione o forse stanchi di tante promesse di smettere, mai mantenute. La mia unica piccola fortuna è di avere iniziato tardi a bere, altrimenti oggi sarei probabilmente anche malata fisicamente, ma resta comunque la malattia dello spirito, il vivere chiedendosi ogni giorno “ce la farò oggi a non bere ?”. Mi sono sempre anche fatta aiutare da esperti, il che ha arginato sicuramente il dilagare della mia dipendenza, che però perdura e mi toglie giorno per giorno la capacità di lottare e il desiderio di vivere. L’associazione Alcolisti Anonimi, ormai attiva in tutto il mondo da decine di anni, afferma che l’alcolismo è una malattia progressiva e mortale: io, pur non bevendo tutti i giorni, trovo questa affermazione verissima perché l’alcol ti fa morire “dentro”. È molto facile iniziare a bere, purtroppo molto spesso smettere è difficilissimo, una scalata senza ossigeno sull’Everest con centinaia di tappe in cui ogni volta si torna indietro e si riparte da zero.

Dalla mia dolorosa esperienza ho imparato che prima si inizia a bere più il rischio di diventare dipendente è elevato, si imbocca una strada tortuosa, faticosa che non sai dove ti porterà, ma sicuramente non in un bel posto. Il problema non è il terzo, quarto, quinto bicchiere, è il primo che ti frega. Se conosci veramente l’alcol, lo eviti.

Luoghi comuni sull’alcol: sfatiamoli insieme!

Quella che avete letto è la storia di una cara amica, Isabella. Siamo state compagne di scuola. Lei era la più brava della classe, una bella ragazza, sicura di sé, intelligente. Ci eravamo completamente perse di vista. Cambio di scuola, di amicizie, università, matrimonio, figli, lavoro. Non ho più saputo niente di lei per diversi anni. L’ho ritrovata due anni fa, è venuta ad abitare nel mio stesso quartiere e ci siamo incontrate per andare al vernissage di una mostra. Ero felicissima di ritrovarla così per caso dopo tutti quegli anni. Sul suo bel viso però i segni di una vita difficile. Durante il tragitto in auto abbiamo chiacchierato allegramente. Ho solo notato che era molto assonnata. Si è giustificata dicendo che aveva preso degli antistamici per un’allergia. Non sospettavo che fosse alticcia. Al vernissage ha bevuto molto e ho dovuto trascinarla via perché non si reggeva in piedi. Mi si è stretto il cuore. Prima di addormentarsi, in macchina, mi ha raccontato qualcosa della sua vita… Isabella è molto sola. Niente più marito, lavoro.. pochi amici. Anche per questo e perché ho imparato a volerle bene, nel tempo libero mi curo di lei, ma è difficile. E da un momento all’altro temo mi arrivi una telefonata con la notizia che le è capitato qualcosa di brutto. Non so se smetterà mai di bere, il bere è il suo Nirvana, come dice lei. Quando beve dimentica. Salvo poi, nella migliore delle ipotesi, ritrovarsi al Pronto Soccorso con un bozzo sulla testa perché è caduta. E non trova più borsa, portafoglio, occhiali, chiavi, cellulare… Quando vado a trovarla a casa la fedele cagnetta e il gatto, oramai abituati alle sue ‘assenze’ e ai molti ‘digiuni’ mi accolgono con quei loro occhioni tristi in cerca di coccole e di qualche boccone di cibo.

Spero che questa testimonianza possa servire a tutti quei giovani che cercano lo sballo nel bicchiere. Come dice Isabella, non è il terzo o il quarto o il quinto bicchiere a fregarti, ma il primo!

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Luoghi comuni sull’alcol: sfatiamoli insieme!

Isabella ha cominciato a bere da adulta, a 37 anni. Se avesse cominciato prima, da ragazzina, come spesso succede, forse oggi potrebbe essere molto malata, o non esserci più.

È oramai dimostrato scientificamente che chi comincia a bere nella preadolescenza corre un rischio 4 volte maggiore di sviluppare alcoldipendenza in età adulta rispetto a chi comincia dopo i 21 anni, con tutte le conseguenze del caso. Non per niente l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda la totale astensione dal consumo di alcol al di sotto dei 16 anni.

Il fenomeno dell’alcolismo dei giovani è molto preoccupante. Sembra che in Italia il primo contatto con l’alcol avvenga in età molto precoce: i ragazzi tra gli 11 e i 15 anni sono ai primi posti in Europa per il consumo settimanale di alcol. Dal 2003 è inoltre in crescita la moda del “binge drinking” cioè quella di bere 5 o più bevande alcoliche di fila con lo scopo di ubriacarsi e di perdere il controllo. In molti casi purtroppo queste abbuffate alcoliche sono associate all’assunzione di sostanze psicoattive illegali.

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Provvedimenti legislativi per tutelare i giovani dai rischi connessi all’alcol.

In Italia la Legge n.189 dell’8 novembre 2012 stabilisce il divieto di vendita di sostanze alcoliche ai minori di 18 anni e l’obbligo di richiedere il documento di identità per accertare l’età dell’acquirente.

Cosa si fa a Bergamo:

Attualmente a Bergamo sono in corso diversi progetti per la prevenzione dell’alcolismo tra i giovani. Il Dipartimento Dipendenze dell’ASL (dott.Noventa) in collaborazione con l’Ufficio Regionale Scolastico di Bergamo sta organizzando un progetto denominato “Giovani Spiriti” per l’anno scolastico 2013-2014 nelle scuole, al quale parteciperà anche l’Associazione Genitori Atena. Ha inoltre allo studio un’importante iniziativa per tutti i diciottenni di Bergamo contro la guida in stato di ebbrezza.

L’Associazione Genitori Atena oltre ad organizzare diverse manifestazioni per sensibilizzare sul problema dell’alcolismo nei giovani sul territorio, ha avviato dei progetti di formazione gratuiti per genitori ed educatori con la collaborazione di un gruppo di psicologhe e diversi incontri nelle scuole.

Per informazioni: Associazione Genitori Atena, via Albini 6 – Bergamo, tel.: 035 22 15 18 – www.associazionegenitoriatena.it

Bibliografia

www.salute.gov.it

Dipartimento Dipendenze Bergamo, via Borgo Palazzo 130, tel: 035.2270.382 (dipartimento.dipendenze@bergamo.it). L’accesso ai servizi è gratuito negli orari di accesso al pubblico ed è rivolto non solo a chi vive il problema in prima persona, ma anche a familiari, amici e conoscenti e a tutti coloro che desiderano informazioni. Oltre la tutela garantita dalla legge sulla privacy, chiunque voglia accedere ai servizi ha diritto all’anonimato.

N.verde alcol: 800 63 20 00

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