Suicidi giovanili: sono prevedibili?

Il suicidio è la seconda causa di morte nei giovani sotto i 21 anni dopo gli incidenti stradali. Quelli dei giovani costituiscono il 10% dei 4000 suicidi che avvengono ogni anno in Italia. Prevenire il suicidio riguarda tutta la società, per questo da 11 anni è stata istituita la Giornata Mondiale della Prevenzione dei Suicidi dall’International Association for Suicide Prevention con la sponsorizzazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il 10 settembre di ogni anno anche in Italia vengono organizzate conferenze, convegni ed eventi per rafforzare i fattori protettivi e per infondere speranza, oltre che per sensibilizzare opinione pubblica, educatori ed Istituzioni su questo delicato tema.

suicidio

Esiste un luogo comune assai diffuso secondo il quale una persona che dice di volersi suicidare non lo farà mai. Il dramma è che molti adolescenti, ma anche adulti, che hanno minacciato il suicidio e non sono stati presi in considerazione (o sono stati etichettati superficialmente come ‘persone che vogliono attirare l’attenzione’), si tolgono davvero la vita.

Quando un adolescente esprime propositi suicidi di solito comunica che qualcosa non va, chiede aiuto, anche se forse non sta proprio pensando al suicidio come l’unica soluzione per i propri problemi. Secondo gli psichiatri i discorsi relativi al suicidio dovrebbero sempre essere presi in seria considerazione, e suggeriscono di non sottovalutare tutta una serie di segnali che possono aiutare a prevenire questo genere di situazioni:

  • Umore depresso o disperato
  • Disturbi dell’alimentazione e del sonno
  • Un calo del rendimento scolastico
  • Un progressivo e costante isolamento dagli altri
  • L’interruzione dei rapporti di comunicazione con i genitori o con altre persone significative
  • Il fatto di avere già tentato il suicidio
  • Comportamenti avventati, autodistruttivi o strani , ad esempio consumo di droghe o di alcool e una guida spericolata.
  • Affermazioni del tipo ‘avrei preferito morire’ o ‘perché viviamo’.
  • Domande sulle proprietà letali di un farmaco, di un veleno o di un’arma.
  • Eventi particolarmente stressanti, quali un insuccesso scolastico, l’interruzione di un rapporto amoroso, la perdita di una persona cara.

Da questa lunga lista emergono alcuni fattori immediati che possono spingere al suicidio (fine di un amore, insuccesso scolastico), ma è stato dimostrato che la reazione dell’adolescente a uno di questi eventi rappresenta di solito il punto culminante di una serie crescente di difficoltà.

Varie ricerche su un gruppo di adolescenti che hanno tentato il suicidio, hanno evidenziato che l’elemento scatenante era stata la disperazione, piuttosto che uno stato depressivo derivante da un avvenimento ben preciso. Le motivazioni che avevano spinto questi adolescenti al suicidio erano fondate su difficoltà preesistenti (tristi storie d’instabilità familiari, conflitti gravi con i genitori, ecc), che ostacolavano il superamento delle difficoltà del momento e predisponevano alla disperazione; quasi tutti i ragazzi si sentivano isolati dalla famiglia e senza amici. In Italia, a Roma presso l’Ospedale S. Andrea, Università La Sapienza, c’è un Servizio per la Prevenzione del Suicidio (S.P.S.) coordinato dal medico psichiatra Maurizio Pompili.

Link utili

www.prevenireilsuicidio.it

Ulteriori approfondimenti della stessa autrice:

Sono gay

Un’ora di tempo

Disconnettiti

Giovani e alcolismo

Aiutami, sono triste!

Educate, non punite!

Figlio unico, la sua solitudine una fortuna?

Cyberbullismo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *