Un'ora di tempo

Una sera un papà torna a casa stanco e nervoso dal lavoro e trova il suo bambino ad attenderlo davanti alla porta:
– Papà, posso farti una domanda ?
– Certo.
– Tu quanto guadagni all’ora?
– Come? Ma cosa ti viene in mente? Non sono affari tuoi!
– Volevo solo saperlo, non me lo puoi dire? Ti prego!
– Se lo vuoi proprio sapere 50 euro.
– Oh, grazie (dice il bambino con aria sconsolata).
– Papà, mi presteresti 25 euro?
– Per far cosa, comprarti ancora uno dei tuoi stupidi giochi? Non ti bastano quelli che hai? Vai in camera tua adesso, non ho lavorato tutto il santo giorno per sentirmi chiedere cose
come questa.
Il bambino se ne va in camera sua e va a letto tutto triste. Il papà dopo cena pensa e ripensa a quello che è successo. Va in camera del bambino e si scusa per essere stato duro con lui e lo abbraccia. Poi nel dargli i 25 euro richiesti gli domanda a cosa servono. Il bambino toglie da sotto il cuscino altri 25 euro e gli risponde così:
– Papà, volevo comprare un’ora del tuo tempo, adesso ho 50 euro e posso farlo, domani torna prima dal lavoro che vorrei cenare con te!

padri e figli 3

Abbiamo trovato questa storiella navigando in rete. Non sappiamo se sia vera ma senz’altro è efficace. In lingua originale inglese il bambino chiede: “How much you make per hour, dad?”
Triste pensare a questo verbo, “make”, che non significa letteralmente guadagnare ma ‘fare’.
Make money, fare soldi. Fare soldi sembra essere, agli occhi dei figli, la sola occupazione di tanti padri che talvolta dimenticano di trascorrere un po’ di tempo con loro e quando lo fanno, sempre con l’occhio all’orologio, o si mostrano troppo amici o troppo materni perdendo il loro ruolo educativo. Oppure al contrario, sono troppo severi.

Ma quale dovrebbe essere allora il padre ideale?

Il padre ideale non esiste perché la società cambia di continuo. Una volta era l’unico a lavorare e a sostenere la famiglia, dettava le regole, puniva chi le trasgrediva, talvolta usando anche la forza, delegando a moglie e parenti le questioni educative.
Oggi il suo ruolo è cambiato. È più partecipe emotivamente allo sviluppo psico-fisico dei propri figli anche se in modo diverso dalla madre. Ma come un tempo dovrebbe fare da ponte tra la famiglia e la società, incitandoli ad avventurarsi nel mondo, dando delle regole naturalmente, ma in modo autorevole e non autoritario. E soprattutto in modo coerente nei principi e nei comportamenti.

padri e figli 2

Non dovrebbe essere più un padre- padrone quindi, ma nemmeno un ‘mammo’.
Una guida sicura, comprensiva e affettuosa che possa rassicurare e spronare i figli nei momenti di difficoltà e nel percorso del ‘distacco’ dalla famiglia. Questo potrebbe essere il ‘padre ideale’ secondo gli studiosi .

Bibliografia:
Claudio Risé – “Il padre, l’assente inaccettabile” , Edizioni San Paolo, 2007
M. Andolfi – “Il padre ritrovato”, Franco Angeli Editore, 2001, Milano
F. Baldoni – ”Funzione paterna” , in “Padri e paternità” di Bartozzin, Hamon, Edizioni Junior, Bergamo, 2005, pp.79 -102.

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