Cyberbullismo

Persecuzioni, offese e molestie di vario tipo in rete, soprattutto tramite Facebook o altri social network, blog e sms. Il fenomeno del cosiddetto CYBERBULLISMO O BULLISMO ELETTRONICO, una realtà ancora sommersa e che in molti casi rappresenta una violazione del codice Civile, Penale, e della Privacy, è venuto alla luce in modo eclatante in Italia qualche tempo fa, dopo il suicidio del ragazzino di Roma a causa delle persecuzioni virtuali degli ‘amici’ .

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Rispetto al bullismo classico, che implica maldicenze, provocazioni, prese in giro, offese immotivate, isolamento, il cyberbullismo permette purtroppo l’anonimato (anche se in realtà illusorio, visto che ogni comunicazione elettronica lascia delle tracce), e secondo l’esperto di disagio giovanile Luca Bernardo, consigliere della Società Nazionale di Pediatria, può far diminuire il senso di responsabilità da parte di chi agisce, permettendo l’azione prevaricante anche da parte di ragazzi che normalmente non troverebbero la forza di agire di persona. “Il problema è che questo fenomeno può essere nascosto al mondo degli adulti a causa di una maggiore competenza informatica e tecnologica da parte dei ragazzi in genere e alla scarsa possibilità da parte dei genitori di controllare le comunicazioni tramite internet o cellulare.

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Il cyberbullismo può essere dannosissimo per chi ne è vittima: il silenzio, l’esclusione, il senso d’impotenza, la mortificazione, la vergogna, il timore del giudizio degli altri fanno aumentare in modo esponenziale il disagio psicologico. E il carnefice spesso assume le vesti dell’’eroe multimediale’”.

Consigli per i genitori:

Secondo gli esperti occorre affrontare il problema PRIMA che si presenti , TRA I 6 E GLI 8 ANNI : intervenire quando un ragazzo ha già 12, 13 anni è troppo tardi.

In che modo?

SENSIBILIZZANDO AL PROBLEMA, impegnandosi nel DEDICARE AI FIGLI TEMPO E CURA, ILLUSTRANDO RISCHI E PERICOLI, magari ricorrendo anche a qualche trucco. Per esempio, se sono ancora piccoli, evitando di mettere il computer nella loro camera, meglio in salotto o in un’altra stanza e col monitor del pc ben visibile in ogni momento. PROIBIRE l’uso dei social network come fanno alcuni genitori, o creare un profilo per i figli con una password da inserire di volta in volta è INUTILE, perché qualsiasi ragazzo può cambiare facilmente la password o crearsi un nuovo account.

Provvedimenti del Ministero dell’Istruzione:

Il Ministero della Pubblica Istruzione ha emanato una Direttiva sul Cyberbullismo per le scuole in cui chiede severità in merito all’uso di dispositivi elettronici di vario tipo, esortando gli educatori a prendere provvedimenti molto rigidi per chi non rispetta le norme scolastiche che ne vietano l’uso durante le lezioni.

Ha inoltre sancito un Patto di Corresponsabilità tra Scuola e Famiglia e istituito un NUMERO VERDE per denunciare i REATI DI BULLISMO: 800 669696 .

Bibliografia e link utili:

Pediatria, Magazine della Società Italiana di Pediatria, volume 2, n. 5, maggio 2012

“Indagine conoscitiva sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza”, Eurispes e Telefono Azzurro, Roma, 2011

Pisano L. Saturno L. : “Le prepotenze che non terminano mai”, Psicologia Contemporanea, nov, dic, 2008 (210) Edizioni Giunti, 40,15

www.cyberbulling.org

www.iltuopsicologo.it/bullismo

www.informagiovani-italia.com/rimedi_cyberbullismo.htm

www.smontailbullo.it

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